Pubblicati i dati dell’Inail relativi al primo semestre 2022: raddoppiano gli infortuni nei trasporti e magazzinaggio e sanità
Meno morti bianche ma più infortuni, soprattutto nei settori in crescita, come trasporti e sanità. E’ quanto emerge dai dati Inail relativi al primo trimestre del 2022.
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail entro lo scorso mese di giugno sono state 463, 75 in meno rispetto alle 538 registrate nei primi sei mesi del 2021 (-13,9%), sintesi del decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-23,3%) e dell’incremento nel bimestre maggio-giugno (+15,4%), nel confronto tra i due anni. Il calo è di 107 casi rispetto al periodo gennaio-giugno 2020 (570 decessi) e di 19 rispetto al periodo gennaio-giugno 2019 (482 decessi). La flessione ha riguardato sia l’Industria e servizi (da 447 a 388 denunce), sia l’Agricoltura (da 58 a 57) e il Conto Stato (da 33 a 18).
In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 463 a 378 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 17 a 25) e degli extracomunitari (da 58 a 60). Dall’analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei casi mortali tra i 25-44enni (da 109 a 136 casi) e i decrementi tra gli over 44 anni (da 407 a 305).Al 30 giugno di quest’anno risultano otto incidenti plurimi avvenuti nei primi sei mesi, per un totale di 18 decessi, tutti stradali. Nel primo semestre 2021 gli incidenti plurimi erano stati nove, per un totale di 23 decessi, 15 dei quali stradali.
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sei mesi del 2022 sono state 31.085, in aumento di 2.230 casi (+7,7%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (10.748 casi in più, per un incremento percentuale del 52,8%, rispetto al pari periodo del 2020, e 1.490 casi in meno, con una riduzione del 4,6%, rispetto al periodo gennaio-giugno 2019).I dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno mostrano un aumento per il primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+7,6%, da 23.704 a 25.507 casi), Agricoltura (+8,6%, da 4.887 a 5.308) e Conto Stato (+2,3%, da 264 a 270). L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce nel Nord-Ovest (+16,2%), nelle Isole (+11,9%), nel Sud (+10,0%), nel Centro (+5,9%) e nel Nord-Est (+2,9%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sei mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+136,4%), nella Sanità e assistenza sociale (+133,1%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+95,7%).L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+60,4%), seguito da Isole (+57,7%), Nord-Ovest (+50,8%), Centro (+45,0%) e Nord-Est (+26,1%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano in particolare la Campania (+105,5%), la Liguria (+70,1%) e il Lazio (+66,4%).
L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un incremento del 66,8% (da 98.952 a 165.055 denunce), sia a quella maschile, in aumento del 29,4% (da 167.852 a 217.233). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+46,1%), sia quelli extracomunitari (+31,6%) e comunitari (+24,5%). Dall’analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.