Il governo statunitense e il colosso dell’editoria Usa Penguin Random House inizieranno oggi un processo antitrust federale, con il governo impegnato ad impedire al più grande editore di libri statunitense di assorbire la rivale Simon&Schuster
E’ in bilico la fusione tra la Penguin Random House (gruppo nato dalla fusione della casa editrice britannica Penguin Books e del gruppo editoriale statunitense Random House) e la rivale Simon & Schuster che dovrebbe portare alla nascita di un vero e proprio colosso dell’editoria internazionale dal valore di 2,2 miliardi di dollari. Il Dipartimento di Giustizia del governo Usa ha infatti fatto causa per bloccare la fusione che ridurrebbe a quattro gli attuali Big Five dell’editoria statunitense. Gli altri tre sono Hachette, HarperCollins e Macmillan ed in totale dominano l’editoria statunitense, costituendo il 90% del mercato dei libri più venduti.
In particolare il Dipartimento di Giustizia sostiene che, allo stato attuale delle cose, Penguin Random House e Simon&Schuster, in base alle vendite totali, competono ferocemente per acquisire i diritti per pubblicare i libri con più appeal. Se fosse permesso loro di fondersi, la nuova società controllerebbe quasi il 50% del mercato di quei libri, danneggiando la concorrenza, riducendo gli anticipi pagati agli autori e diminuendo la produzione, la creatività e la diversità. Gli editori ribattono invece che la fusione rafforzerebbe la concorrenza per trovare e vendere i libri più interessanti, consentendo inoltre alla nuova società post-fusione di offrire pagamenti anticipati e maggiore supporto di marketing agli autori.
Gli avvocati opposti delle due parti presenteranno i loro casi davanti al giudice distrettuale degli Stati Uniti Florence Pan.