Il numero di offerte di posti lavoro negli USA è sceso a 10,7 milioni a giugno 2022, contro gli 11,3 milioni del mese precedente e gli 11 milioni attesi dal mercato
Non arrivano buone notizie dal fronte lavoro Usa. Le nuove offerte occupazionali da parte dei datori di lavoro americani sono calate a giugno, molto probabilmente a causa dell’inflazione in crescita e dell’aumento dei tassi di interesse. Il Dipartimento del Lavoro Usa ha affermato che il numero è sceso a 10,7 milioni, contro gli 11,3 milioni del mese precedente e gli 11 milioni attesi dal mercato.
Nel suo sondaggio mensile il Dipartimento del Lavoro statunitense ha inoltre aggiunto che il numero di americani che hanno lasciato il lavoro è leggermente diminuito a giugno, così come sono diminuiti i licenziamenti. In particolare il numero di dimissioni è stato poco modificato a 4,2 milioni. Il tasso è rimasto invariato al 2,8%. Le uscite sono diminuite nelle costruzioni (-51.000). Le dimissioni sono aumentate nell’istruzione del governo statale e locale (+14.000). Il numero di licenziamenti è stato poco mosso a 1,3 milioni. Il tasso è rimasto invariato allo 0,9%. I licenziamenti sono diminuiti nel commercio all’ingrosso (-26.000), nella finanza e assicurazioni (-25.000) e nel governo federale (-4.000).
Nel 2022, in media, i datori di lavoro hanno presentato ogni mese 457.000 offerte di lavoro, con la disoccupazione scesa vicina al minimo degli ultimi 50 anni. Per questo motivo numerosi economisti ritengono che il Paese non sia attualmente in recessione, anche se il Pil si è ufficialmente contratto per due trimestri consecutivi.