La CO2 è introvabile per la crisi energetica: si va verso lo stop alla produzione
Presto dagli scaffali dei supermercati mancherà l’acqua frizzante. La maggior parte di quella gassata che si trova in Italia, infatti, viene da acqua naturale addizionata di anidride carbonica che scarseggia. I produttori aspettano qualche camion in arrivo dall’estero, ma basterà soltanto per pochi giorni o addirittura per poche ore. Una volta finiti gli stock di CO2 la produzione andrà in stop e sugli scaffali dei negozi non ci saranno più bottiglie in vendita.
E c’è già chi ha annunciato i primi stop. L’azienda Sant’Anna, leader europeo nel settore che produce 1.5 miliardi di bottiglie ogni anno, ha deciso il fermo alla produzione dei prodotti gassati. «La Co2 è introvabile – spiega l’ad Alberto Bertone – e anche tutti i nostri competitors sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti. Le aziende di CO2 preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, nonostante l’azienda offra ai fornitori cifre sempre più alte. La difficoltà a trovare l’anidride carbonica per prodotti alimentari si era già presentata alla fine dell’anno scorso – ricorda Bertone – ma eravamo riusciti a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera emergenza, che riguarda tutti i produttori europei».
Un problema non da poco visto che l’Italia è il primo paese europeo e uno dei primi al mondo per consumo di acqua in bottiglia, con una media di oltre 200 litri l’anno per persona. Per non parlare poi delle ripercussioni sull’intero settore alimentare. L’industria dolciaria per esempio usa il gas addizionato per preparare molti degli alimenti consumati dagli italiani.