
In Italia il Pmi servizi a luglio scende a 48,4 punti, prima flessione da gennaio
Cala il settore teriziario nell’Eurozona ma rimane in espansione. L’indice S&P Global Pmi servizi ha registrato 51,2 punti a luglio, in calo rispetto al 53,0 di giugno, ma rimanendo al di sopra della soglia critica dei 50 punti. «La tanto sperata impennata dei consumi dopo l’allentamento delle restrizioni per la pandemia è stata ostacolata dal fatto che le famiglie sono sempre più preoccupate per l’aumento del costo della, il che significa che le spese discrezionali vengono dirottata su beni di prima necessita’, come cibo, bollette e rimborso dei mutui. Allo stesso tempo, la spesa delle imprese e’ di cautela e di avversione al rischio in un contesto di prospettive economiche piu’ fosche», commenta S&P Global.
L’indice Composito S&P Global dell’Eurozona è sceso sotto la soglia di 50,0 a luglio. Con un valore di 49,9, punti, in calo rispetto al 52,0 di giugno, l’ultima lettura ha indicato la prima riduzione dell’attività del settore privato dal febbraio 2021, anche se di poco superiore alla media. Il settore manifatturiero ha rappresentato un freno significativo per l’economia dell’area dell’euro nel mese, con un calo dei volumi di produzione ai livelli più rapidi da maggio 2020.
Guardando alle singole economie l’Indice Pmi servizi in Italia ha registrato a luglio 48,4 punti, segnando una contrazione rispetto a 51,6 di giugno. Il dato è anche peggiore delle stime che scommettevano su una calo a 50,1. Si tratta della prima flessione dell’attività terziaria italiana da gennaio. In Germania il dato torna a scendere e si attesta a 49,7, in calo rispetto al 52,4 di giugno e contro stime a 49,2. La crescita del settore dei servizi in Francia si è indebolita ma meno delle attese, scendendo a 53,2 punti dai 53,9 di giugno, ma è piu’ alto rispetto alla previsione di 52,1. In Spagna il dato si attesta a 53,8 a luglio, ai minimi da marzo. Il dato è comunque superiore alle stime che scommettevano su 52 punti e contro i 54 di giugno.