Il Tar del Lazio ha accettato il ricorso di un aspirante finanziere, non idoneo per un tatuaggio. Ecco perchè la commissione ha sbagliato
Sì ai tatuaggi sulla pelle dei finanzieri purché siano nascosti dall’uniforme. È quanto ha stabilito il Tar del Lazio. I giudici hanno accolto il ricorso proposto da un aspirante finanziere. La commissione lo aveva ritenuto “non idoneo” in sede di accertamenti psico-fisici a causa della presenza di due tatuaggi sopra la caviglia, quindi una zona coperta dalla divisa.
I magistrati hanno definito contraria al tenore del quadro normativo di riferimento l’interpretazione del bando, fatta propria dall’amministrazione, che aveva applicato l’esclusione automatica di tutti quei candidati con tatuaggi o alterazioni fisiche permanenti e involontarie nella zona sovra-malleolare.
Un’interpretazione del genere, secondo il Tar, si pone in contrasto con il chiaro dettato della normativa primaria, la quale si limita a imporre un aspetto esteriore del militare decoroso tale da consentire il corretto uso dei capi di equipaggiamento previsti.