
Sono molti i casi in cui le strutture non rispettano quanto riportato sui siti web e sui social: ecco come bisogna muoversi per ottenere un rimborso
Nessuno potrà mai consolarci della delusione per una vacanza rovinata, però, se l’albergo o la casa in affitto non sono come descritti sul web o sui social, è possibile almeno ottenere un risarcimento. Ecco come fare:
Se il problema è la stanza, che magari si trova sporca, disordinata o comunque peggiore rispetto a quella visionata sul sito al momento della prenotazione, è diritto del cliente chiedere al direttore di albergo il cambiamento o la pulizia
Se invece la stanza prenotata non risulta più disponibile, è dovere dell’albergatore procurare un’altra stanza, anche se di valore maggiore non si è tenuti a pagare la differenza, oppure presso un’altra struttura garantendo il pagamento del prezzo degli spostamenti
Se l’hotel è diverso dalle foto il cliente può, oltre a chiedere il cambiamento della stanza, anche chiedere al titolare della struttura il risarcimento del danno da vacanza rovinata, come previsto dall’articolo 47 del Codice del turismo che sottolinea «il tempo di vacanza inutilmente trascorso e l’irripetibilità dell’occasione perduta», specie se l’inadempimento non è di scarsa importanza
Questo vuol dire che la struttura deve essere completamente diversa da quella presente sulle foto del sito o dell’agenzia. E in questa circostanza si può ottenere il rimborso non solo dal proprietario della struttura ma anche dal tour operator, che dovrà versare anche lui un risarcimento del danno da vacanza rovinata, ai sensi della sentenza della Corte di Cassazione n. 5683 del 23 marzo 2016
Oltre al danno da vacanza rovinata c’è anche il cosiddetto danno morale, costituito appunto dalla lesione delle aspettative di divertimento, riposo e recupero delle energie psicofisiche riposte nella vacanza
Sui danni da vacanza rovinata c’è anche una recente sentenza della Corte di Cassazione, risalente all’aprile 2022, che ha evidenziato come sia anche colpa dell’agenzia viaggi se il pacchetto è scadente, a causa di un’errata valutazione. Questo configura un grado di colpa sensibilmente maggiore rispetto ad un semplice intermediario