Nel piano di Itatel è previsto un aumento della redditività con Ebitda al 9,6% e 365milioni di euro di ricavi nel 2026 con forte espansione nel mercato pubblico e privato in Italia e all’estero
Un aumento della redditività con Ebitda al 9,6% e 365 milioni di euro di ricavi nel 2026 con forte espansione nel mercato pubblico e privato in Italia e all’estero. Una nuova strategia di business, un ridisegno del catalogo d’offerta e investimenti in Ricerca & Sviluppo focalizzati nei settori più innovativi. Sono questi gli elementi caratterizzanti il progetto della nuova Italtel per riposizionare l’azienda come punto di riferimento nei settori Telco, Media, Cloud, Finance, Energy, Public Sector, Sanità. Il CdA della multinazionale italiana che opera nel settore dell’Information & Communication Technology ha approvato il nuovo piano industriale 2022-26 che è stato presentato mercoledì alle parti sociali ed al Ministero dello Sviluppo Economico.
«Con la presentazione del piano industriale, possiamo dire che entra in una nuova fase il processo di rilancio di Italtel, che progressivamente cambierà pelle per tornare ad essere, ne siamo certi, un soggetto strategico per la crescita e la digitalizzazione del Paese. Abbiamo deciso di intraprendere un percorso di trasformazione dei servizi offerti ampliando la nostra gamma di competenze e facendo leva sul patrimonio tecnologico dell’azienda – ha dichiarato l’ad Benedetto Di Salvo. – Ci focalizzeremo sullo sviluppo di soluzioni software in collaborazione con i nostri partner tecnologici e hyperscaler per accelerare l’adozione del cloud nelle aziende, semplificare e automatizzare le operation di infrastrutture complesse, estrarre valore dai dati».
Per soddisfare la crescente domanda proveniente dalla trasformazione digitale Italtel punta a gestire l’intera catena del valore dell’Ict, dalle componenti infrastrutturali alle applicazioni e ai servizi. Nello specifico la volontà è quella di investire in tecnologie diverse e innovative nel campo del Cloud ibrido, della sicurezza informatica, dell’IoT, dell’Analytics & Automation e della Collaboration.
E’ previsto un piano di reskilling ed un programma di turnaround a fronte di circa 200 uscite da gestirsi attraverso il ricorso agli strumenti in discussione con le parti sociali.