Si tratta di un adeguamento Istat all’inflazione stabilito dalla Regione Lombardia. Il Comune protesta
I biglietti dell’Atm del trasporto pubblico urbano di Milano aumenteranno di nuovo. I tagliandi per autobus, tram e metropolitana potrebbero subire un rincaro dai 10 ai 30 centesimi per l’adeguamento all’inflazione stabilito dalla Regione Lombardia.
L’ultimo rincaro era stato voluto dal Comune nel 2019 e aveva portato il biglietto da 1,50 a due euro. L’adeguamento Istat sarà comunque applicato dall’Agenzia solo per i titoli di viaggio dunque i singoli biglietti e non per gli abbonamenti.
L’assessore comunale alla Mobilità Arianna Censi ha espresso la contrarierà dell’amministrazione cittadina all’aumento che arriva in un “momento economicamente difficile” e che “se avessimo potuto scegliere non avremmo certo deciso ora l’adeguamento Istat“.
Un aumento dal valore di circa 38 milioni in tutta la Regione, che ricadranno per 15/17 milioni solo a Milano e sul quale si è innescato un rimpallo di responsabilità.
Una “vergogna lombarda” come lo ha definito la segretaria milanese del Pd Silvia Roggiani che insieme ai Verdi consiglieri comunali ha protestato contro il rincaro. Pronta la risposta dell’assessore regionale Claudia Terzi secondo cui il Comune “in quanto ente regolatore può proporre in autonomia di evitare aumenti dei biglietti facendovi fronte con il proprio bilancio“.
Accuse anche dalla Lega regionale secondo cui “l’aumento è stato deciso in totale autonomia da ATM controllata interamente dal Comune di Milano“.
«Il Comune – spiega ancora Censi – è obbligato a reperire questo incremento, può solo decidere su chi dovrà gravare, se su tutti i cittadini, se su tutti quelli che utilizzano il trasporto pubblico, oppure solo su chi lo usa saltuariamente. Abbiamo ritenuto che la terza soluzione fosse l’unica possibilità rimasta».