Solo nel Mezzogiorno ci sono circa 1.000 ettari di terreno dedicati alla coltura della frutta tropicale, dall’avocado al mango, passando per i meno noti
Quello della frutta esotica è in mercato in costante crescita in Italia, tanto che qualcuno, in particolare al Sud, vuole ridurne le importazioni riconvertendo la produzione agricola nazionale.
Negli ultimi tre anni solo nel Mezzogiorno la produzione di frutta tropicale è raddoppiata: lo conferma Coldiretti che stima circa 1.000 ettari di terreno dedicati alla coltura di queste specie, fra Puglia, Sicilia e Calabria. Coltivazione favorita anche e soprattutto dal clima sempre più tropicale.
Dall’avocado alla papaya, non è più così raro oggi trovare sugli scaffali dei supermercati frutti tropicali a chilometro zero. Alla lista della spesa si aggiungono anche lo zapote nero, apprezzato per il suo sapore al cioccolato, il frutto della passione e l’annona, ma anche casimiroa, feijoa e litchi.
Ad oggi, il mercato della produzione di frutta esotica in Italia tocca quota 900mila tonnellate, provenienti in gran parte dalla Puglia dove sono segnalati 500 ettari di terreno dedicati a queste colture. Si evidenziano ad esempio le colture di Castellaneta, nel tarantino, dove sono da poco state piantumate altre 32mila piante di avocado, o i terreni del Salento dove crescono 100mila piante di avocado e 8mila di mango e lime.
Nel Catanese, spiega ancora Coldiretti, fioccano soprattutto le produzioni di banane, avocado e mango.
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