Gli investitori continuano a seguire l’andamento delle trimestrali e attendono i nuovi dati sull’inflazione, che dovrebbero segnare un lieve rallentamento
Apertura negativa per la borsa di Wall Street. Il Dow Jones segna un -0,10% a 32.798 punti. Male anche il Nasdaq che scende a 12.530 punti (-0,90%).
Buon avvio per i titoli del settore petrolifero, dopo che il prezzo del greggio a New York (contratto con scadenza a settembre 2022) si è riportato a 92 dollari al barile. Chevron ed ExxonMobil guadagnano rispettivamente il 2,33% e il 2,62%.
Gli investitori continuano a seguire l’andamento delle trimestrali e attendono i nuovi dati sull’inflazione, che dovrebbero segnare un lieve rallentamento: domani sono in programma i prezzi al consumo, giovedì i prezzi alla produzione per luglio. I prezzi al consumo mensili sono attesi in rialzo dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’8,7% rispetto a un anno prima, dopo il +1,3% e il +9,1% di giugno.
Il solido rapporto sull’occupazione di luglio, pubblicato la scorsa settimana, fa pensare che la Federal Reserve resterà aggressiva per contrastare l’inflazione.
Sull’azionario, oggi, Spirit Airlines ha registrato una perdita netta di 52,4 milioni di dollari, con ricavi in aumento del 35% dal 2019 a quasi 1,37 miliardi. A pesare è l’aumento dei costi del 66% rispetto a tre anni fa. Dopo i primi minuti di scambi, il titolo guadagna lo 0,4%.
In Europa, a metà giornata, sono principalmente le vendite sui titoli tecnologici e sul comparto viaggi a orientare al ribasso le borse, tutte in rosso. Francoforte e Amsterdam arretrano dello 0,9% e sono le più penalizzate, mentre Piazza Affari è ai minimi di giornata scivolando dello 0,55%. Il malumore su tech e semiconduttori e’ alimentato dalle tensioni su Taiwan (secondo il ministro degli Esteri locale la Cina sta preparando l’invasione dell’isola) e dal tonfo di Softbank a Tokyo (-7%).
A Milano sta proseguendo la forte risalita di Bper (+1,4%) grazie alla trimestrale mentre si aspettano le decisioni del Tribunale di Genova sul ricorso di Malacalza Investimenti, che ha congelato il nuovo cda di Carige ormai sotto il controllo della banca modenese.
In recupero anche Tim (+1,3%) per la quale il fattore catalizzante è ormai costituito dal dossier della rete unica e dalle conseguenze che potrebbero derivare dalle elezioni politiche italiane di settembre. Bene anche Generali (+1%). Nessun impatto sul listino per la compagnia di Trieste cosi’ come per Unipol (+0,3%) dalla sanzione arrivata dall’Antitrust per entrambe le societa’ motivata da pratiche commerciali “ingannevoli e aggressive” nei confronti dei clienti RcAuto.
In rosso le utility e il settore auto (-1,3% Stellantis e Pirelli).
Tra le banche, sale Mediobanca (+0,6%), tiene Intesa Sanpaolo. +6,5% per RaiWay grazie ai passi avanti nei colloqui tra Rai e F2i per la creazione di un polo delle torri tv con Ei Towers. Sul mercato valutario da segnalare la risalita dell’euro/dollaro a 1,0226 e il rafforzamento della sterlina grazie alla volonta’ della Banca d’Inghilterra di alzare ulteriormente il costo del denaro.