EPizza, la società che deteneva i diritti del franchising, ha portato i libri al tribunale fallimentare. “Troppa concorrenza” hanno dichiarato
Domino’s Pizza ha chiuso i suoi ultimi negozi in Italia dopo che il brand statunitense non è riuscito a sfondare nella patria della pizza.
EPizza, la società con sede a Milano che deteneva i diritti di franchising per la gestione del marchio, ha dichiarato che l’aumento della concorrenza ha danneggiato i suoi negozi, secondo i documenti depositati in aprile presso il tribunale fallimentare italiano. Anche la pandemia legata al Covid-19 e le successive e prolungate restrizioni hanno pesato sull’attività, ha dichiarato la società nei documenti.
La catena americana, quando aprì il suo primo franchising a Milano nel 2015, aveva piani ambiziosi di espansione in tutta Italia. Nel 2020 EPizza aveva dichiarato di voler aprire 880 sedi entro il 2030, sebbene l’Italia non abbia mai rappresentato una parte importante dell’attività internazionale di Dominos. Nel 2020 EPizza gestiva direttamente 23 negozi in Italia, mentre altre 6 sedi erano organizzate in sub-franchising, secondo i documenti del fallimento.
I mercati europei più redditizi per Domino’s sono rappresentati dal Regno Unito, con 1.169 negozi, e dalla Francia, con 457, a gennaio 2022, secondo l’ultimo rapporto annuale dell’azienda. Il suo più grande mercato internazionale è l’India, con 1.495 punti vendita.
Nel 2016, l’ex amministratore delegato di Dominos, Patrick Doyle, che ha diretto le attività internazionali dal 1999 al 2004, dichiarò agli investitori di non condividere l’idea di un’espansione in Italia; alla fine però, la catena decise che per diventare una “grande azienda” avrebbe dovuto portare la sua attività anche nel mercato italiano.
All’origine della crisi la maggiore concorrenza che le società di consegna hanno portato sul mercato, riducendo il divario tra le classiche pizzerie e la società americana. Catena che al 19 giugno riportava nei suoi libri una crescita dei suoi punti vendita a 19.294, con 273 nuove aperture nello scorso trimestre a fronte di 40 chiusure.