Dati molto positivi nella semestrale del Gruppo Sella, pubblicata oggi. Nonostante le incertezze la raccolta è stata positiva: 1,2 miliardi
Il Gruppo Sella ha chiuso il primo semestre con un utile di 61,5 milioni di euro, rispetto ai 34,5 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, calcolato senza considerare i temi non ricorrenti.
Considerando anche plusvalenza ottenuta dall’operazione strategica di joint venture paritetica in Hype, che aveva portato all’acquisizione del 10% di illimity Bank, l’utile netto dei primi sei mesi del 2021 era stato complessivamente di 89,4 milioni di euro.
Rispetto al primo semestre dello scorso anno, il margine di intermediazione è cresciuto del 19,9% di ben 69,5 milioni di euro raggiungendo i 419 milioni di euro. Il margine di interesse aumenta del 35,9% a 161,8 milioni di euro sia grazie alla componente commerciale sia per l’effetto positivo dei titoli indicizzati all’inflazione, mentre i ricavi netti da servizi aumentano dell’8% a 192,7 milioni di euro.
Il risultato netto dell’attività finanziaria è cresciuto del 24,2% a 64,6 milioni di euro per effetto delle plusvalenze dalla vendita di titoli, dei risultati positivi del trading in conto proprio e delle cessioni dei crediti fiscali.
La raccolta globale al valore di mercato al 30 giugno 2022 si attesta a quota 46,7 miliardi di euro, in calo del 5,1% rispetto ai 49,2 miliardi di fine 2021, principalmente per effetto della diminuzione di 3,9 miliardi di euro del valore dei corsi dei titoli, detenuti dai clienti e depositati presso le banche del gruppo, derivante dalla flessione dei mercati.
In tale contesto e nonostante le incertezze del mercato, la raccolta netta globale nel semestre è stata positiva, pari a 1,2 miliardi di euro.
Gli impieghi comprensivi dei Pct sono cresciuti del 10,9% a 10,9 miliardi di euro, mentre gli impieghi al netto dei Pct sono cresciuti del 5,9% raggiungendo i 10,3 miliardi di euro. Positivi gli indici di qualità del credito. Il costo del rischio di credito annualizzato è sceso a 31 bps (era 33 bps nello stesso periodo dello scorso anno e 58 bps a fine 2021), l’Npl Ratio netto è diminuito al 2,1% (era 2,2% a fine 2021), così come l’Npl Ratio lordo pari al 4% (era 4,2% a fine 2021). Il tasso di copertura sui crediti deteriorati è aumentato al 50,2% (era 49,5% a fine 2021), mentre quello sulle sofferenze è salito al 67,8% (era 67,1% a fine 2021). Il Texas Ratio è ulteriormente migliorato portandosi al 30,9% (era 31,7% a fine 2021).