I dati ufficiali verranno presentati al Salone Nautico di Genova, in programma a settembre. I cantieri hanno già ordini fino al 2026
«Per l’anno che si conclude a marzo 2022, avremo raggiunto il massimo storico dell’export di unità da diporto: 3,5 miliardi di dollari da marzo 2021». Ad affermarlo è Stefano Pagani, responsabile dell’Ufficio studi di Confindustria Nautica, commentando con LaPresse lo stato di salute dell’industria nautica, con delle stime basate sui dati, ancora in corso di elaborazione, al 2021, che verranno presentati al Salone nautico di Genova, a settembre.
Questo è un dato significativo, perché, spiega Pagani la nostra è «un’industria basata sull’export. Le nostre barche sono apprezzate ovunque a livello globale, soprattutto per l’artigianalità italiana. Il dato export – fa presente infatti – rappresenta l’86% del totale del fatturato del comparto».
Aver toccato una cifra record incide positivamente anche sul prossimo futuro del settore: «i nostri cantieri hanno un order book che arriva al 2025-2026» annuncia Pagani. E quindi se anche nei prossimi anni non si avranno picchi di crescita pari al 30% la produzione «continua a crescere, anche se in modo più contenuto».