Mentre i prezzi sono cresciuti del 71% in un anno, il ministro Massa ha annunciato un piano per sfruttare il secondo giacimento di gas al mondo
Corre l’inflazione in Argentina. I prezzi al consumo nel Paese, stando ai dati dell’Istituto nazionale di statistica, sono aumentati del 7,4% a luglio, il dato più alto dal 2002, confermando la tendenza al rialzo stimata a inizio anno. Su base annua l’inflazione è cresciuta del 71%, collocando così il Paese tra quelli con i maggiori rialzi dei prezzi al mondo.
Nel frattempo, il governo argentino ha annunciato incentivi alle compagnie petrolifere per aumentare la produzione di petrolio e gas, sfruttando maggiormente il sito della “Vaca Muerta” (nella foto), il secondo più grande giacimento di shale gas al mondo situato nel Sud-Ovest del Paese.
«Il settore avrà maggiori vantaggi – ha dichiarato il ministro dell’Economia argentino, Sergio Massa, intervenendo all’incontro ‘Argentina Oil and Gas Patagonia’, organizzato nella città di Neuque’n -. Oggi lanciamo un sistema in cui ogni progetto legato agli idrocarburi avrà anche un sistema di benefici fiscali».
Massa ha anticipato, inoltre, la creazione di un “canale verde” volto a ridurre la burocrazia doganale e accelerare l’importazione di attrezzature e macchinari destinati a Vaca Muerta. Ha poi spiegato che tutti i contratti di esportazione di idrocarburi firmati dopo l’aumento della produzione saranno “ininterrotti”, ossia garantiranno una fornitura costante all’acquirente.
Il ministro ha poi comunicato la firma di un accordo con le compagnie petrolifere Total, Wintershall e Pan American Energy per il progetto Fe’nix, ovvero l’estrazione di gas offshore nella provincia meridionale Argentina della Terra del Fuoco, con un investimento di 700 milioni di dollari.
A questo si aggiunge un impegno di investimento privato di 1,4 miliardi di dollari per raddoppiare l’attuale capacità di trasporto degli oleodotti che collegano Vaca Muerta con il porto di Buenos Aires.
Il governatore di Neuque’n, Omar Gutie’rrez, ha spiegato che, nell’ambito del Piano di sviluppo del sito, le compagnie petrolifere già operanti effettueranno investimenti per un totale di 56 miliardi di dollari entro il 2030. Finora solo il 12% del potenziale energetico della “Vaca Muerta” è stato sviluppato ma, grazie a questi nuovi investimenti, il governo argentino conta di arrivare a una cifra vicina al 30% entro i prossimi sette anni.