Nei primi sei mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,4%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (+99,7%)
A giugno 2022 l’Istat stima una crescita congiunturale per le importazioni (+1,8%) e una flessione per le esportazioni (-2,1%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta al calo delle vendite verso entrambe le aree, più intensa per l’area Ue (-2,6%) rispetto ai mercati extra Ue (-1,4%), sottolinea l’Istituto di Statistica.
Entrambi gli indicatori sono invece in crescita nel secondo trimestre del 2022, rispetto al precedente, spiega l’Istat. L’export cresce del 6,2%, l’import dell’11,3%. Inoltre, a giugno 2022, l’export aumenta su base annua del 21,2%, con una crescita sostenuta di analoga intensità verso entrambe le aree, Ue (+21,2%) ed extra Ue (+21,1%).
L’import registra un incremento tendenziale del 44,2%, che coinvolge in misura molto più ampia l’area extra Ue (+75,1%) rispetto all’area Ue (+22,1%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export, spiega l’Istat, si segnalano prodotti petroliferi raffinati (+100,9%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,8%), sostanze e prodotti chimici (+30,0%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,1%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,6%).
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono Stati Uniti (+25,3%), Germania (+15,6%), Francia (+16,7%), Belgio (+54,0%) e Turchia (+87,4%). L’export verso la Russia (-19,1%) si conferma in forte flessione; in lieve calo anche le vendite verso la Svizzera (-2,2%).
Nei primi sei mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,4%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+25,7%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+36,7%), prodotti petroliferi raffinati (+99,7%), sostanze e prodotti chimici (+28,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,6%).
A giugno 2022 il disavanzo commerciale italiano è pari a 2.166 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 5.673 milioni di giugno 2021. Inoltre, a giugno 2022, il deficit energetico raggiunge i 9.257 milioni (era 2.637 milioni un anno prima), aumentando nettamente rispetto a giugno 2021.
L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce a 7.091 milioni, da 8.310 milioni di giugno 2021, sottolinea l’Istat.
«Il deficit energetico si amplia ulteriormente, per effetto dei forti rialzi dei valori medi unitari all’import di gas, greggio ed energia elettrica, e supera nei primi sei mesi dell’anno i 48 miliardi; nello stesso periodo il deficit commerciale sfiora i 13 miliardi, a fronte di un avanzo di quasi 29 miliardi dei primi sei mesi del 2021», spiega l’Istat nel suo commento ai dati rilasciati.