Nel capoluogo toscano i prezzi sono aumentati del 38,5%, in quello lombardo del 30,9%
La stagione estiva del turismo 2022 è caratterizzata dal rincaro di strutture ricettive e ristoranti. In particolare, secondo l’ultimo studio realizzato dall’Unione Nazionale Consumatori le città che hanno subito i rincari più pesanti nei servizi di alloggio e di ristorazione, secondo i dati Istat del mese di luglio, sono Firenze e Milano dove i prezzi crescono rispettivamente del 38,5% e del 30,9%.
Nei servizi di alloggio sono ricompresi non solo hotel e alberghi ma anche pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù. A livello nazionale queste strutture vedono un rimbalzo dei prezzi medio del 12,7% rispetto al 2021.
Ad aumentare sono soprattutto i prezzi di alberghi e motel (+16,6%), seguiti dalle pensioni (+9,4%).
Questi rincari comunque si distribuiscono in modo disomogeneo sul territorio, con forbici pari a quasi 40 punti percentuali fra le città più care e quelle in cui i prezzi sono addirittura diminuiti.
Sul podio dietro a Firenze e Miano c’è La Spezia dove i prezzi degli alloggi turistici crescono del 27%. Seguono Viterbo (+23%), Bari, la prima delle città del Sud con +21,7%, Venezia (+21,2%), Pisa (+19,7%), Lecco e Trieste (entrambe a +19,1%) e Modena (+18,7%).
Partendo dal fondo della classifica troviamo invece le città in cui i prezzi degli alberghi diminuiscono rispetto al 2021; le città in cui la deflazione è più marcata sono Vercelli (-1,4%), Reggio Emilia (-1,2%) e Massa-Carrara (-0,5%).
Per quanto riguarda i servizi di ristorazione offerti da ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, gastronomie e rosticcerie, la media nazionale vede i prezzi aumentare del 4,8%, anche in questo caso con importanti differenze a livello territoriale.
Il primato dei rincari spetta in questo caso a Verona dove i prezzi crescono dell’8,8%; seguono Forlì-Cesena con +8,1% e Brescia (+7,9%). In classifica anche Palermo (+7,8%), prima città del Sud, Gorizia (+7,6%), Sassari (+7,4%), Novara, Trento e Pistoia (tutte al +6,8%) e infine Bologna e Olbia-Tempio (+6,7%).
I prezzi aumentano meno sensibilmente a Lodi (1,4%), Campobasso (+1,6%) e Teramo (1,9%).