Le esportazioni di gas sono più che quadruplicate rispetto all’anno precedente, raggiungendo 128,4 miliardi di corone, un altro record legato all’impennata dei prezzi
L’avanzo commerciale della Norvegia ha raggiunto un livello record nel mese di luglio, in gran parte grazie all’impennata dei prezzi del gas naturale innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il surplus è risultato pari a 153,2 miliardi di corone (15,6 miliardi di euro) il mese scorso, superando il precedente record stabilito a marzo (138,1 miliardi di corone).
Le esportazioni di gas – la Norvegia è il più grande esportatore di idrocarburi dell’Europa occidentale – sono più che quadruplicate rispetto all’anno precedente, raggiungendo 128,4 miliardi di corone, un altro record legato all’impennata dei prezzi.
«La chiusura e il rallentamento del gasdotto Nord Stream 1, che trasporta il gas dalla Russia all’Europa, hanno contribuito a spingere il prezzo del gas a un livello record nel mese di luglio», ha commentato Jan Olav Rrhus, dell’Ufficio di statistica nazionale.
Le esportazioni, in generale, hanno raggiunto il massimo storico di 229 miliardi di corone, lo 0,4% in più rispetto a marzo. Mentre i Paesi europei cercano di interrompere la loro dipendenza energetica dalla Russia in seguito alla guerra in Ucraina, la Norvegia sta producendo a pieno regime per coprire parte del fabbisogno. Prima del conflitto ucraino, la Norvegia forniva tra il 20 e il 25% del fabbisogno di gas dell’UE e del Regno Unito, rispetto al 45-50% della Russia.