I dati negativi della Cina hanno fortemente influenzato l’apertura della Borsa di New York. Le europee, che avevano aperto in positivo, hanno virato al ribasso
Wall Street apre in ribasso, dopo la scorsa settimana positiva, la quarta consecutiva per il Nasdaq. Il Dow Jones registra una flesssone dello 0,48%, il Nasdaq dello 0,39%, lo S&P 500 dello 0,52%.
I mercati azionari sono stati condizionati dall’inatteso rallentamento delle vendite al dettaglio e della produzione industriale registrato a luglio in Cina, a causa del Covid-19 e della crisi del settore immobiliare. In risposta a questi indicatori, la banca centrale cinese ha tagliato diversi tassi chiave per sostenere l’economia.
Negli Usa, l’indice Empire State della Fed sull’attività manifatturiera dell’area di New York e’ sceso di 42 punti a -31,3, registrando il calo maggiore dall’aprile 2020.
Le Borse europee, che avevano aperto in lieve rialzo, sono virate tutte in negativo, in attesa dell’avvio di Wall Street. Londra cede lo 0,49%, Francoforte lo 0,35%, Parigi lo 0,23%, Madrid lo 0,12%. Chiusa Milano per festività.
I prezzi del petrolio hanno ampliato ancora le perdite dopo che il ministro degli esteri iraniano ha dichiarato che il suo Paese invierà le “proposte finali” sulla questione nucleare entro la mezzanotte ora locale.
La possibilità di un accordo che consentirebbe alla produzione iraniana di tornare sul mercato, oltre ai dati deboli sull’economia cinese, ha fatto scendere i prezzi del greggio di oltre il 5%; il Brent cede il 5,23% a 93 dollari al barile e il Wti perde il 5,26% a 87,250 dollari al barile.