
Tim Cook pretende la presenza il martedì e il giovedì, il terzo giorno sarà deciso a seconda delle esigenze
Cupertino vuole i dipendenti in presenza, così tra un’ondata pandemica e l’altra i tentativi sono stati diversi, ma sembra essere arrivato il punto decisivo per i lavoratori di Apple.
L’Ad Tim Cook ha spiegato: «la collaborazione di persona è essenziale per la nostra cultura» e ha chiesto che i lavoratori tornino alle scrivanie martedì e giovedì, più un terzo giorno che verrà scelto in base alle esigenze insieme ai manager. Si tratterebbe di un programma di rientro che “aumenterà la flessibilità del lavoro. Sappiamo che c’è ancora molto da imparare al riguardo e siamo pronti ad ascoltare e crescere insieme nelle prossime settimane e nei prossimi mesi“.
Le norme declamate da Cook si attueranno prima negli uffici centrali di Apple nella contea di Santa Clara.
L’intenzione di riportare i lavoratori, che in gran parte preferiscono il lavoro da remoto, in ufficio è diffusa nella Silicon Valley. Google, Microsoft e Amazon hanno adottato politiche più morbide rispetto al lavoro da casa, mentre Apple persegue la strada del ritorno in presenza in maniera più rigida.
In Meta il lavoro da remoto è incoraggiato, Amazon ha aperto allo smartworking con la possibilità però di raggiungere l’ufficio con 24 ore di preavviso. Ancor più larghe le maglie del lavoro per i dipendenti di Airbnb che possono essere ovunque nel Paese in cui sono basati e per 90 giorni l’anno ovunque tra 170 Paesi.