Il fatturato della azienda specializzata nella produzione di cavi e componenti elettronici è cresciuto del 12,5% a 477,4 milioni, con una crescita organica dell’11,4% rispetto ai primi sei mesi del 2021
L’azienda specializzata nella produzione di cavi e componenti elettronici Huber+Suhner ha superato le aspettative del mercato nella prima metà dell’anno, sia in termini di vendite sia di redditività. L’utile netto è aumentato del 4,6% a 43,8 milioni di franchi, ha indicato oggi in un comunicato il gruppo con sede a Herisau.
Il fatturato è cresciuto del 12,5% a 477,4 milioni, con una crescita organica dell’11,4% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Di fronte alle difficoltà nelle catene di approvvigionamento e alla progressione dei costi di produzione, il gruppo ha aumentato i prezzi per limitare l’impatto sui margini.
Anche l’entrata di ordinazioni ha continuato a crescere, raggiungendo un totale di 498,4 milioni, che si sono aggiunti alle già solide commesse in portafoglio. L’utile operativo Ebit si è stabilito a 54 milioni, con una progressione del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il margine operativo è però sceso all’11,3% dal 12,2% a causa dei costi associati all’uscita dalle attività russe. Tuttavia rimane nella porzione superiore dell’obiettivo del 9%-12% nel medio termine, fa notare il gruppo appenzellese.
Huber+Suhner indica inoltre di aver ampliato le proprie capacità produttive, in particolare in Polonia e in Tunisia, il che spiega l’aumento del numero di dipendenti a quota 4678. Per l’intero anno la direzione prevede un aumento delle vendite tra il 6% e l’8%, mentre il margine Ebit dovrebbe attestarsi tra il 10% e il 12%.