Carlsberg, con l’invasione dell’Ucraina, aveva deciso di dismettere tutte le proprie attività in Russia, dove era il più grande gruppo birrario. Sul fronte dei ricavi invece la crescita registrata è del 23,6%
Per la danese Carlsberg il primo semestre 2022 è decisamente negativo sul fronte degli utili, nonostante una crescita spinta dei ricavi. Il quarto produttore mondiale di birra ha registrato infatti una perdita per 5,27 miliardi di corone danesi, per effetto delle svalutazioni in Russia, Ucraina ed Europa centro-orientale per un totale di 10,4 miliardi.
Carlsberg, con l’invasione russa dell’Ucraina, aveva deciso di dismettere tutte le proprie attività in Russia, dove era il più grande gruppo birrario. Sul fronte dei ricavi invece la crescita registrata è del 23,6% a 35,4 miliardi di corone danesi, grazie anche a un impatto valutario positivo.
La crescita a volume invece è stata dell’8,9% trainata dai marchi premium come Tuborg (+14%) e Carlsberg (+20%).
A livello geografico in Europa occidentale Carlsberg ha registrato +10,2% a volume, in Asia +13,2% ed Europa centrale e orientale dello 0,3% (esclusa Ucraina: +7%). In prospettiva, il gruppo birrario prevede per il 2022 una crescita dell’utile operativo a una cifra (invariata rispetto all’annuncio dell’8 agosto).