Colta di sorpresa dalla pandemia, la catena di grandi magazzini, non è riuscita a smaltire le scorte e, alla ripresa del mercato, si è trovata costretta a vendere a prezzi stracciati
La catena statunitense di grandi magazzini Target ha registrato vendite solide per il secondo trimestre fiscale, ma i suoi profitti sono crollati di quasi il 90% dopo essere stata costretta a tagliare i prezzi per eliminare le scorte indesiderate di abbigliamento, articoli per la casa ed elettronica.
All’inizio di giugno, Target ha avvertito che stava cancellando gli ordini dai fornitori e tagliando aggressivamente i prezzi a causa di un pronunciato cambiamento di spesa da parte degli americani con l’attenuarsi della pandemia.
Mercoledì le azioni sono scese dell’1,95%, ovvero di 3,51 dollari, a 176,67 dollari.I rivenditori sono stati colti alla sprovvista dal rapido passaggio dalla spesa per i prodotti per la casa, come televisori e piccoli elettrodomestici da cucina, alle cene fuori, ai film e ai viaggi. A questo spostamento si è aggiunta l’impennata dell’inflazione.
Nel primo trimestre, gli utili di Target sono crollati del 52% rispetto al periodo precedente, riportando un utile netto del secondo trimestre di 183 milioni di dollari, pari a 39 centesimi per azione, per il periodo di tre mesi conclusosi il 30 luglio.
Secondo un sondaggio di FactSet, si tratta di un risultato molto inferiore ai 79 centesimi per azione che Wall Street si aspettava. Inoltre, è stato inferiore agli 1,82 miliardi di dollari che la società aveva guadagnato l’anno scorso nello stesso periodo.
Il fatturato è salito del 3,5% a 26,04 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettavano 26,03 miliardi di dollari, secondo FactSet. Le vendite nei negozi sono aumentate dell’1,3% rispetto alla crescita dell’8,7% dello scorso anno. Le vendite online sono aumentate del 9% dopo la crescita del 9,9% dello scorso anno.
L’azienda ha comunicato che si attiene alle sue precedenti previsioni di crescita dei ricavi per l’intero anno in una fascia percentuale medio-bassa. Si aspetta inoltre un tasso di margine operativo intorno al 6% nella seconda metà dell’anno, un grande salto rispetto all’1,2% dell’ultimo trimestre.
LEGGI ANCHE Usa: vendite al dettaglio restano invariate. Famiglie più caute nello shopping