
Oggi la Germania ha annunciato la riduzione dell’imposta al 7%. In Italia è al 5, ma le situazioni in Europa sono diverse
Circa 10 giorni ha preso il via l’auto-riduzione del consumo del gas in Europa. Una riduzione del 15% (7% per l’Italia) necessaria a far fronte ai tagli delle forniture dalla Russia conseguenti all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca e alle sanzioni decise dall’Europa. Ma se nel taglio l’Europa si è dimostrata compatta non si può dire lo stesso sulla parte fiscale.
Con la proroga, decisa dal governo Draghi, dello sconto sulle bollette anche al terzo trimestre dell’anno, l’aliquota del gas al 5%, invece che al 22 come normale, compirà 12 mesi. Quella al 5% è l’aliquota Iva più bassa in Europa. Assieme all’Italia procedono in questa direzione, tra gli altri, anche Croazia, Lituania, Malta, Cipro, Romania, Slovenia, Ungheria (qui si è registrato il taglio più corposo visto che l’aliquota normale era la più alta d’Europa, al 27%).
Poco più su, al 5,5%, troviamo la Francia (20% aliquota normale), al 6% Svezia (dal 25 iniziale) come Portogallo (dal 23%), Grecia e Belgio.
Oggi la Germania ha annunciato la riduzione al 7%, dopo aver chiesto, senza esito positivo, l’esenzione totale al commissario Paolo Gentiloni.
Resta ancora sostenuta invece in Austria, Finlandia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna al 10%. Record per l’aliquota più alta in Europa, al 12%, è quello della Lettonia (dal 21% iniziale