
Avvio in territorio negativo per Piazza Affari questa mattina. Il Ftse Mib cede lo 0,47% mentre l’All Share lascia sul terreno lo 0,41%. Apertura col segno meno anche per le principali borse europee: a pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni, Piazza Affari perde lo 0,37%, con il Ftse Mib a 22.901 punti. Francoforte segna -0,67%, Parigi -0,52% e Londra -0,32%. Sulla piazza asiatica, Tokyo ha chiuso a -0,04%, con il Nikkei a 28.930 punti.
I mercati sono cauti e altalenanti, mentre gli investitori s’interrogano sulla prossime mosse della Fed, alla luce delle minute di mercoledì, da cui è trapelato che la banca centrale intende andare avanti con la sua politica aggressiva sui tassi, pur cercando di evitare strette troppo severe e prolungate.
Negativi i future a Wall Street, che ieri ha recuperato nel finale e chiuso in territorio positivo, al termine di una seduta contrastata, confortata dalle previsioni ottimistiche sulle vendite di Cisco Systems, che hanno contribuito a sollevare il settore tecnologico. Al termine delle contrattazioni l’indice Dow Jones ha segnato +0,06%, lo S&P +0,26% e il Nasdaq +0,21%.
Euro in lieve flessione sul biglietto verde che continua a rafforzarsi sulla scia delle ipotesi di un nuovo aumento dei tassi della Fed a settembre. La moneta unica europea viene indicata a 1,0077 dollari (-0,10%).
Sui mercati energetici, il greggio statunitense di riferimento Wti ha perso 24 centesimi a 90,26 dollari al barile sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base dei prezzi per il commercio internazionale, è sceso di 30 centesimi a96,29 al barile a Londra. Ieri era balzato di 2,94 dollari a 96,59 dollari.
Dopo il massimo storico in chiusura di giornata segnato ieri a quota 241, il gas ad Amsterdam ha aperto calmo sui 240 euro al Megawattora. Sul mercato di riferimento per l’Europa al momento gli scambi muovono il prezzo di poche frazioni di punto.
Finale di settimana poco denso di spunti macroeconomici. L’agenda macro di oggi prevede, in particolare, le vendite al dettaglio nel Regno Unito e l’indice dei prezzi alla produzione (Ppi) per la Germania.