
L’amministratore delegato e fondatore di Gravity Payments ha fatto un passo indietro in seguito ad alcune accuse
Si è improvvisamente dimesso il ceo che, qualche tempo fa, aveva ridotto il proprio stipendio per consentire ai suoi dipendenti di raggiungere, nell’arco di tre anni, il suo stesso livello di retribuzione.
La vicenda di Dan Price, amministratore delegato di Gravity Payments, fa discutere l’America. Il ceo e fondatore insieme al fratello Lucas della società di elaborazione di carte di credito e servizi finanziari con sede a Washington infatti si era decurtato lo stipendio da un milione a 70mila dollari.
Oggi l’ad si dice costretto a un passo indietro: «la mia priorità numero uno è che i nostri dipendenti lavorino per la migliore azienda del mondo, ma la mia presenza è diventata una distrazione qui – scrive su Twitter. – Devo anche farmi da parte da questi doveri per concentrarmi a tempo pieno sulla lotta contro le false accuse mosse contro di me. Non vado da nessuna parte».
Price è infatti stato accusato, come riporta il quotidiano The Independent, di “aver tentato di baciare con la forza una donna ed è stato indirettamente accusato di essere violento nei confronti di un’ex moglie“.
Secondo il quotidiano inglese, però, oltre alle accuse contro Price dietro alle dimissioni potrebbe esserci anche “il fatto che il signor Price abbia equamente compensato i suoi dipendenti lo ha reso un bersaglio nei media di destra, dove è stato etichettato come socialista e la sua attività è stata segnalata come se fosse destinata a fallire”. La Gravity Payments invece “ha continuato a crescere da allora e ora paga ai suoi dipendenti un salario minimo di 80mila dollari all’anno“.