
Pubblicato il report trimestrale dell’Ocse, per cui le esportazioni e le importazioni nell’area sono aumentate rispettivamente del 2,1% e del 2,6%, rispetto al 4,8% e al 6,2% del trimestre precedente
La crescita del commercio di merci nei paesi del G20 (misurata in dollari Usa correnti) è rallentata notevolmente in termini di valore nel secondo trimestre del 2022. Lo afferma un report dell’Ocse, per cui le esportazioni e le importazioni nell’area sono aumentate rispettivamente del 2,1% e del 2,6%, rispetto al 4,8% e al 6,2% registrato nel trimestre precedente.
Mentre i prezzi elevati delle materie prime, esacerbati dalla guerra in Ucraina, hanno continuato ad alimentare la crescita del commercio di merci in termini nominali, spiega l’Ocse, il rallentamento della crescita in termini di valore riflette in parte l’aumento del valore del dollaro Usa rispetto alle altre principali valute.
L’aumento dei prezzi dell’energia ha stimolato il commercio di merci in Nord America nel secondo trimestre del 2022, con le esportazioni in aumento del 10,2% negli Stati Uniti e dell’11% in Canada.
Nell’Unione europea, le esportazioni di merci hanno invece registrato una crescita modesta (+0,3%), mentre le importazioni sono cresciute più rapidamente (+3,0%), in gran parte trainate dall’energia.
Le esportazioni di merci si sono d’altra parte contratte nell’Asia orientale, poiché le misure di confinamento hanno continuato a creare problemi all’attività economica nella regione e le pressioni inflazionistiche hanno pesato sulla domanda estera di beni. Le esportazioni sono diminuite del 4,9% in Giappone, dello 0,4% in Cina e del 2,2% in Corea. I prezzi elevati hanno continuato a trainare il valore delle esportazioni per i principali trader di materie prime nel G20, con esportazioni in espansione in Australia (+12,5%), Indonesia (+12,7%) e India (+7,1%), sottolinea l’Ocse.
Anche la crescita del commercio di servizi del G20 è rallentata nel secondo trimestre del 2022, misurata in dollari Usa correnti, sottolinea l’Ocse, la quale stima che esportazioni e importazioni siano cresciute dell’1,1% e del 2,2%, rispetto ai tassi leggermente superiori registrati nel primo trimestre del 2022 (rispettivamente 2,1% e 2,3%).
I forti viaggi e trasporti hanno sostenuto la crescita in molte economie del G20, mentre le misure prolungate di contenimento del Covid-19 hanno pesato sul commercio di servizi nell’Asia orientale, spiega l’Ocse. Il commercio di servizi in Nord America è invece cresciuto notevolmente nel secondo trimestre del 2022, in gran parte trainato da un forte rimbalzo dei viaggi.
Al contrario, il commercio di servizi ha rallentato in Europa. Le esportazioni si sono contratte del 2,7% in Germania, riflettendo un calo dei servizi intellettuali, finanziari e commerciali, mentre le importazioni sono aumentate del 4,6%, sostenute dai viaggi. La Francia ha registrato un modesto aumento delle esportazioni (+1,8%) grazie a trasporti e viaggi, mentre le importazioni si sono contratte dell’1,2%.
In tutta l’Asia orientale, il commercio di servizi ha mostrato invece un quadro misto, con la crescita dei viaggi e dei trasporti parzialmente compensata dalla debolezza del commercio di altri servizi. Per la prima volta dal primo trimestre del 2020, la Cina ha registrato un calo delle esportazioni e delle importazioni di servizi (in calo rispettivamente dell’8,1% e del 3,3%), conclude l’Ocse.
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