
Oggi in Asia i listini sono in calo per la sesta sessione consecutiva, mentre i future a Wall Street provano il rimbalzo, dopo che ieri il Dow Jones e l’S&P 500 hanno chiuso ai minimi da giugno. Piatti i future europei
Si preannuncia un’altra giornata difficile per la Borsa di Milano dopo la chiusura di ieri a -1,64%. La piazza milanese ha aperto oggi a -0,33% a 20.093,47 punti sui timoni di nuove strette monetarie da parte di Fed e Bce, zavorrato dal rally del gas che da giorni infrange record su record.
In apertura delle contrattazioni brillano gli energetici con Tenaris a +2,57%, Saipem a +0,7% e Eni a +0,42%. Male invece Stellantis a -1,01%, Diasorin a -0,95% e Moncler a -0,9%.
In Europa, a Francoforte il Dax cede lo 0,35%. In ribasso anche Parigi con il Cac 40 che perde lo 0,53%, anche Londra perde lo -0,38%.
I mercati zoppiccano in attesa del meeting di Jackson Hole, in cui venerdì parlerà il numero uno della Fed, Jerome Powell. Non c’è quasi più traccia del recente rally estivo e al suo posto è subentrato il timore che la banca centrale americana rafforzi il suo impegno per contenere l’inflazione, mantendo a lungo alti i tassi.
Oggi in Asia i listini sono in calo per la sesta sessione consecutiva, mentre i future a Wall Street provano il rimbalzo dopo che ieri il Dow Jones e l’S&P 500 hanno chiuso ai minimi da giugno. Piatti i future europei, mentre la paura della recessione manda i rendimenti obbligazionari al rialzo e fa calare i prezzi del petrolio, che comunque tra ieri e oggi sono rimbalzati, dopo che Riad ha avvertito che il principale produttore mondiale di petrolio potrebbe tagliare la produzione Opec per correggere i recenti arretramenti dei prezzi.
L’euro apre sotto la parità nel cambio con il dollaro. Dopo essere scivolato già ieri ripetutamente sotto la quota del cambio ad 1 euro, oggi la divisa comune viene ceduta a 0,9918 (-0,21%). Il dollaro diventa nuovamente bene rifugio con gli investitori preoccupati per la crisi energetica e per le prossime mosse di politica monetaria delle banche centrali. Euro piatto invece nei confronti della sterlina inglese, con il cambio a 0,8442, mentre perde terreno anche nei confronti dello yen giapponese a 136,26. Cambio dollaro/yen stabile a 136,26.
Lo spread tra i Btp italiani ed i Bund tedeschi a 10 anni apre con il differenziale a 231,9 punti, in linea con la chiusura di ieri a 232. Il rendimento resta al di sopra della soglia del 3%, attualmente si attesta al 3,6%.
Nelle materie prime, petrolio in rialzo sulle piazze asiatiche. Il Wti sale dello 0,61% a 90,88 dollari al barile mentre il Brent del Mare del Nord dello 0,52% a 96,93 dollari. Prezzo dell’oro in lieve aumento questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna a dicembre passa di mano a 1.750,60 euro l’oncia con un aumento dello 0,13%. Infine, avvio degli scambi in rialzo a 291 euro al megawattora per i futures del gas Ttf ad Amsterdam, dopo la chiusura a 276,75 euro di ieri (+5,15%).
Oggi c’è attesa per I dati sul Pmi manifatturiero in Europa e dagli Usa per quelli sulle vendite di nuove abitazioni, mentre domani escono quelli sulle abitazioni in corso e sugli ordini di beni durevoli, nonchè giovedi quelli sul Pil Usa del secondo trimestre, che dovrebbe restare invariato.
In area euro, giovedì, avremo in Germania la seconda lettura del Pil e l’indice Ifo. Sul fronte delle banche centrali, sono attesi, giovedì, i verbali Bce sulla riunione di luglio, che potrebbero fornire indicazioni sulle future mosse dell’Istituto e sulle posizioni dei vari membri.
Da segnalare domani l’intervento di Mario Draghi a Rimini, al Meeting di Comunione e Liberazione.