
L’azienda produttrice del servizio di videocall non aveva considerato un ulteriore ribasso nell’utilizzo, rispetto a quello già avvenuto con la fine del lockdown
Zoom sta registrando una crescita più lenta dopo il boom iniziale indotto dalla pandemia, con un aumento dell’8% su base annua a poco meno di 1,1 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre.
Il servizio di videoconferenza ha annunciato gli ultimi dati relativi al secondo trimestre fiscale fino alla fine di luglio dopo la chiusura della borsa statunitense lunedì. L’utile è sceso a 45,7 milioni di dollari dai 316,9 milioni di un anno fa. Uno dei motivi citati è stato il significativo aumento delle spese di marketing.
Zoom è stato originariamente sviluppato per uso aziendale, ma è diventato improvvisamente un prodotto per il mercato di massa durante la pandemia di coronavirus, quando sono entrati in vigore in tutto il mondo gli ordini di rimanere a casa.
Le aziende si sono rivolte al software per mantenere in funzione gli uffici domestici e i consumatori lo hanno utilizzato per scopi personali, dalle comunicazioni familiari alle lezioni di canto. La crescita esplosiva dell’azienda ha iniziato a stabilizzarsi con la fine delle restrizioni imposte dal coronavirus.
Zoom sta ora cercando di ottenere una nuova crescita concentrandosi sui grandi clienti aziendali e sulle attività dei call center, oltre a sfruttare la sua forte posizione nel settore delle videoconferenze per offrire servizi telefonici anche ai clienti aziendali.
Per l’anno fiscale in corso si prevede un calo del 7-8% delle attività online di Zoom, che provengono principalmente da consumatori e piccole imprese. In precedenza, Zoom prevedeva che le entrate sarebbero rimaste costanti.
Zoom ha abbassato le previsioni di fatturato per l’anno fiscale a poco meno di 4,4 miliardi di dollari rispetto ai precedenti 4,5 miliardi. Il titolo è sceso di circa l’8% nelle contrattazioni statunitensi after-hours.