
L’amministratore delegato del gruppo FS Italiane Ferraris, ieri al Meeting di Rimini, ha annunciato il piano sull’infrastruttura tecnologica dell’azienda
Un piano, già in corso, per avere la massima copertura 4G su tutta la rete Alta velocità entro i prossimi 18 mesi, e un progetto di lungo periodo che prevede un investimento di 2 miliardi di euro per estendere e potenziare la fibra ottica spenta lungo l’intera rete ferroviaria di 17mila chilometri.
Sono i due punti al centro dell’intervento dell’amministratore delegato del gruppo FS Italiane Luigi Ferraris (nella foto), ieri al Meeting di Rimini. Come ricorda FS News, Ferraris ha sottolineato come il gruppo abbia «messo l’innovazione e la digitalizzazione come elementi abilitanti del nostro Piano industriale decennale che prevede 190 miliardi di investimenti focalizzati su infrastrutture fisiche, sviluppo della logistica e del trasporto passeggeri collettivo».
«Un primo obiettivo che ci siamo dati è di creare piattaforme comuni che consentano di colloquiare tra le varie anime della nostra realtà, come ad esempio le stazioni e i treni. La connettività è un elemento chiave, noi trasportiamo passeggeri e persone sui nostri treni e bus e abbiamo bisogno che queste siano collegate tra loro e con il mondo esterno» ha detto l’ad a Rimini.
E l’obiettivo è avere gli stessi risultati anche sui treni regionali e sugli autobus. Il secondo progetto, infatti, porterà a estendere la fibra ottica spenta lungo l’intera rete ferroviaria.
«Vogliamo rafforzare questo livello di connettività con una fibra ottica spenta – afferma l’ad – per inserire il wifi non solo sull’alta velocità, ma anche su tutti gli altri treni intercity e regionali. Questa infrastruttura ha un grande potenziale, perché consentirà ai comuni di agganciarsi e migliorare la propria connettività. Pensiamo anche, per esempio, ai benefici che potrebbero essere portati agli agricoltori nel realizzare una pianificazione di irrigazione programmata».
Ma Ferraris ha anche evidenziato il rapporto tra tecnologia e uomo: «I nuovi algoritmi ci consentono di portare avanti delle attività che prima erano più manuali, c’è una sorta di disintermediazione dell’uomo, che va gestita adeguatamente. Contemporaneamente dobbiamo fare in modo che la tecnologia vada a supporto di nuove professionalità, il tutto attraverso una formazione adeguata, cambiando il modo di lavorare senza lasciare indietro nessuno».
Secondo Ferraris la priorità sarà quella di sfruttare la possibilità di avere piattaforme integrate «nell’ottica del miglioramento della vita al passeggero, per una digitalizzazione capace di semplificare il viaggio e al tempo stesso migliorare il monitoraggio dell’infrastruttura, specialmente in un momento storico come questo dominato dai cambiamenti climatici».