I prezzi al consumo sono aumentati del 6,3% a luglio 2022 rispetto all’anno precedente. A giugno era stato registrato un aumento annuale del 6,8%, il più grande balzo dal 1982
L’inflazione negli Stati Uniti è diminuita a luglio 2022, anche grazie al calo dei prezzi dell’energia. Lo afferma un rapporto del Dipartimento del Commercio che sicuramente influenzerà le riflessioni della Federal Reserve, di cui è in corso il simposio a Jackson Hole.
Il Dipartimento del Commercio ha riferito infatti che i prezzi al consumo sono aumentati del 6,3% a luglio 2022 rispetto all’anno precedente. A giugno era stato registrato un aumento annuale del 6,8%, il più grande balzo dal 1982. I prezzi dell’energia, come detto, hanno fatto la differenza a luglio, scendendo nettamente dopo l’impennata di giugno.
La cosiddetta inflazione core, ovvero quella che esclude la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, è aumentata del 4,6% il mese scorso rispetto all’anno precedente.
L’indice di inflazione delle spese di consumo personali, il Personal Consumption Expenditure, è calato a luglio dello 0,1% rispetto a giugno ed è salito del 6,3% sullo stesso periodo dello scorso anno. L’indice core del Pce ha segnato un aumento dello 0,1% su base mensile e del 4,6% su base tendenziale.
I redditi personali negli Stati Uniti sono aumentati a luglio dello 0,2% rispetto al mese precedente, attenuandosi dall’aumento dello 0,7% di giugno (dato rivisto al rialzo) e ben al di sotto delle aspettative del mercato dello 0,6%. Si tratta del sesto aumento consecutivo.
I consumi sono aumentati invece dello 0,1%, dopo essere balzati dell’1% a giugno, e al di sotto delle previsioni dello 0,4%. E’ la performance più debole finora quest’anno, poiché il consumo è aumentato per i servizi, in particolare alloggi e viaggi internazionali, ma è diminuito per i beni, in particolare benzina e altri beni energetici.