
I Paesi Europei varano programmi per attenuare le spese, dall’abbassamento della temperatura negli edifici pubblici e nelle case allo stop notturno delle insegne luminose
Il caro energia sta sicuramente facendo sentire i suoi effetti in Europa. Il prezzo del gas ha raggiunto il picco di 339 euro al megawattora e l’imminente chiusura di Nord Stream per manutenzione dal 31 agosto al 2 settembre rendono più fosco lo scenario futuro. Ma quali sono le misure varate dai Paesi europei per ridurre i consumi?
La Germania ha appena varato un pacchetto di misure per ridurre i consumi elettrici: dal 1 settembre la temperatura massima negli edifici pubblici sarà di 19 gradi Mentre corridoi, foyer ed aree di transito resteranno senza riscaldamento. Il calore verrà limitato fino a a 12 gradi nei luoghi in cui si svolgono lavori che richiedono uno sforzo fisico intenso.
Stop all’illuminazione notturna degli edifici: le insegne luminose verranno spente dalle 22 alle 6.
In Francia l’esecutivo guidato da Emmanuel Macron si appresta a varare un nuove misure. Tra queste il divieto della pubblicità luminosa tra l’una di notte e le 6 del mattino, porte chiuse nelle attività commerciali riscaldate o climatizzate.
Anche in Spagna, nonostante il Paese sia meno dipendente dalle importazioni di gas russo, da inizio agosto sono in vigore alcune misure di contenimento dei consumi energetici. Alle 22 si spengono le luci delle vetrine, le porte dei negozi rimangono chiuse per non disperdere l’aria condizionata, che non deve scendere sotto i 27 gradi.
In Portogallo è in corso un dibattito sulle azioni da intraprendere. La Cpp, sigla che riunisce i commercianti, ha aperto all’ipotesi di una riduzione dell’orario di apertura dei negozi, dalla domenica al giovedì, ad eccezione di cinema e ristoranti. Tra Lisbona e Porto, infatti, alcune attività commerciali spesso rimangono aperte fino a mezzanotte.
Cosa succede in Italia? Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha presentato le linee guida del piano di risparmio energetico, che prevede la riduzione di un grado della temperatura nelle abitazioni private, negli uffici pubblici e taglio di un’ora nella durata di esercizio degli impianti. Ciò significa massimo19 gradi in inverno e non meno di 27 in estate.
Nonostante questo, il ministro ha più volte ricordato che lo Stivale è a buon punto con gli stoccaggi, vicini all’80%, anche si ci aspetterà un inverno di “prudenza e sobrietà”.