
Lo stop del gas russo indebolirebbe le prospettive di business delle banche e Fitch potrebbe abbassare le prospettive del settore bancario tedesco e italiano
Le banche italiane e tedesche sono tra le più esposte in Europa occidentale a un potenziale blocco delle forniture di gas russo. Lo afferma Fitch Ratings, secondo cui l’Europa occidentale dovrà affrontare un grave shock macroeconomico in caso di interruzione delle forniture, e Germania e Italia saranno probabilmente le più colpite tra le principali economie.
Lo shock indebolirebbe le prospettive di business delle banche e Fitch potrebbe abbassare le prospettive del settore bancario tedesco e italiano a “deterioramento”. La recessione in Italia e in Germania, innescata dal taglio del gas russo, indebolirebbe la domanda di prestiti, riducendo le prospettive di business delle banche e portando a maggiori oneri di svalutazione dei prestiti.
Tuttavia, gli analisti si aspettano che la maggior parte dei rating delle banche tedesche e italiane sia in grado di resistere, in quanto le banche hanno generalmente una forte qualità degli attivi rispetto ai loro rating, una solida capitalizzazione e una spinta agli utili derivante dall’aumento dei tassi di interesse, rileva l’agenzia di rating.
Le banche italiane con il rating più alto, tra cui le due maggiori banche italiane, Intesa Sanpaolo e UniCredit, hanno un rating “BBB”, lo stesso livello del debito sovrano italiano.
L’interruzione del gas russo indebolirebbe le prospettive di business delle banche italiane e la qualità degli attivi si deteriorerebbe, ma la principale sensibilità del rating per le banche italiane con il rating più alto è un declassamento del rating dell’Italia, che è in prospettiva stabile.
Intesa Sanpaolo e UniCredit ritengono che una recessione interna avrebbe un impatto modesto sulla svalutazione dei crediti. Intesa Sanpaolo stima che il suo costo del rischio raddoppierebbe a circa 60 pb dei prestiti lordi, mentre UniCredit stima che i suoi oneri di svalutazione dei prestiti rimarrebbero sotto i 40 pb dei prestiti lordi.
Le banche italiane prevedono di continuare la riduzione dei crediti deteriorati, che ha portato a bilanci più solidi. L’aumento dei tassi d’interesse dovrebbe sostenere la crescita degli utili, data l’ampia e stabile base di depositi al dettaglio del settore e la consistente percentuale di prestiti a tasso variabile, compresi i mutui residenziali, spiega Fitch.
Le banche tedesche potrebbero subire un deterioramento significativo della qualità degli attivi in caso di interruzione delle forniture di gas russo, in particolare a causa delle loro esposizioni a settori aziendali vulnerabili. Tuttavia, la qualità degli attivi non è una sensibilità immediata del rating per la maggior parte delle banche tedesche, dati i loro solidi indicatori di qualità degli attivi, quindi non ci aspetteremmo declassamenti diffusi come risultato.
Diverse banche tedesche hanno condotto degli stress test sull’impatto di un’interruzione totale del gas russo, pur riconoscendo che i risultati sono soggetti a un elevato grado di incertezza. Gli stress test mostrano che le conseguenze potrebbero essere significative, ma non abbastanza, a nostro avviso, da influenzare i rating.
Deutsche Bank, ad esempio, prevede che in un simile scenario i suoi accantonamenti per perdite su crediti aumenterebbero fino a circa 20 pb dei prestiti lordi su un periodo di 18 mesi. Questo dato si confronta con un costo del rischio annualizzato di 22 pb nel primo semestre del 2012 e non presuppone alcun sostegno statale all’economia.
Gli analisti ritengono che l’impatto sulle banche tedesche più orientate al mercato interno potrebbe essere maggiore, poiché le esposizioni creditizie di Deutsche Bank includono una grande percentuale di società multinazionali meno esposte all’economia tedesca. Le banche tedesche dovrebbero beneficiare di un miglioramento della redditività operativa prima delle svalutazioni nel 2023, grazie all’aumento dei tassi di interesse.
La scarsa redditività è stata la principale debolezza del settore bancario tedesco per molti anni. Tuttavia, i miglioramenti saranno probabilmente graduali, poiché una parte significativa dei prestiti è a tasso fisso, in particolare per i mutui residenziali.
Al di fuori della Germania e dell’Italia, gli altri principali settori bancari dell’Europa occidentale sono meno esposti nel breve termine alle conseguenze macroeconomiche di un’interruzione del gas russo. Tuttavia, nel lungo periodo, anch’essi si troverebbero ad affrontare un deterioramento delle prospettive di business, che potrebbe portare a un “peggioramento” delle prospettive del settore, conclude Fitch.