
Chiusura in rosso anche per Parigi (-1,37%), Francoforte (-0,94%) e Londra. Dopo l’uscita dei dati sull’inflazione non c’è stato scampo per i mercati
Le Borse europee chiudono la seduta in territorio negativo. A Milano, Piazza Affari lascia sul terreno lo -1,22%, con il Ftse Mib a 21.559 punti. Chiusura in rosso anche per Parigi (-1,37%), Francoforte (-0,94%) e Londra. Dopo l’uscita dei dati sull’inflazione non c’è stato scampo per i mercati.
Wall Street non riesce nel rimbalzo tento in apertura delle contrattazioni e arretra. L’azionario americano si avvia al giro di boa di meta’ seduta con un netto segno meno in tutti i principali indici. Il Dow Jones arretra dello 0,28%, l’S&P 500 dello 0,13% e il Nasdaq dello 0,17%.
Anche se il rischio recessione aumenta, come ammesso anche dalla presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester, la Banca centrale americana non sembra orientata ad allentare la presa sui tassi, che, come ha detto ancora Mester, potranno arrivare oltre il 4% nel 2023 (attualmente sono al 2,25%-2,50%) e questo non fa altro che alimentare la tensione dei mercati.
Un’altra seduta all’insegna della volatilità per il gas Ttf ad Amsterdam. I contratti di ottobre partiti al rialzo e con un top oltre i 283 euro, hanno preso a metà giornata con decisione la via del ribasso e si muovono sotto i 240 euro al MWh (-10%).
Oggi è stato il giorno della chiusura da parte di Gazprom del gasdotto Nord Stream 1 per tre giorni, una chiusura che era stata già anticipata nei giorni scorsi. Intanto, in Europa si aspetta la riunione dei ministri dell’Energia del 9 settembre, mentre sembra compattarsi un fronte comune per affrontare il tema dei rincari energetici, vedi il progetto Von der Layen.
Sull’azionario milanese, occhi puntati su Saipem -2,37%: prima dell’avvio delle contrattazioni è arrivata la notizia delle dimissioni di Francesco Caio, che ha rimesso tutte le deleghe.
In forte calo i titoli oil, con Eni -3,71% che è anche stata fermata al ribasso.
Tra le banche in rialzo, corre Unicredit +3,79% che ha ottenuto l’ok dalla Bce per la seconda tranche di riacquisto azioni per 1 miliardo di euro.