
L’Italia ha presentato la domanda per 21 miliardi il 29 settembre. Dopo l’iter di approvazione, rallentato dalla pausa estiva, la valutazione è attesa al termine del mese entrante
La Commissione europea darà entro il 29 settembre la propria valutazione sulla richiesta di pagamento della seconda tranche da 21 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dell’Italia. Secondo quanto risulta all’Ansa.
Dopo la domanda di pagamento presentata dall’Italia il 29 giugno, rispetto ai due mesi solitamente previsti a seguito di una valutazione congiunta, spiega un portavoce della Commissione, è stata convenuta una proroga di un mese per consentire un tempo sufficiente per gli scambi durante il periodo estivo e facilitare il lavoro da entrambe le parti.
La Commissione aveva già confermato di aver ricevuto il 29 giugno dall’Italia la seconda richiesta di pagamento del Recovery, per un esborso di 21 miliardi di euro a titolo di sostegno finanziario (al netto dei prefinanziamenti).
La richiesta di pagamento, ricorda anche il portavoce della Commissione, si riferisce a 45 tappe e obiettivi che coprono diverse riforme, incluse riforme all’interno della pubblica amministrazione, degli appalti pubblici, dell’amministrazione fiscale, dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria territoriale, nonchè gli investimenti in banda ultra larga e 5G, turismo e cultura, idrogeno, rigenerazione urbana e digitalizzazione delle scuole.
La Commissione dispone in linea di principio di due mesi per valutare la richiesta di pagamento inviata dall’Italia, viene chiarito.
Nel caso specifico di questa richiesta di pagamento, a seguito di una valutazione congiunta riguardante il calendario pertinente, le autorità italiane e la Commissione convengono che una proroga di un mese è giustificata per consentire un tempo sufficiente per gli scambi durante il periodo estivo e facilitare il lavoro su entrambi i lati.
Compiuto il proprio assessment preliminare, la Commissione lo invierà al Comitato economico e finanziario (Cef) circa il conseguimento da parte dell’Italia delle tappe e degli obiettivi previsti per il pagamento, chiedendone il suo parere.
Il Cef dovrà presentare a sua volta il proprio parere entro quattro settimane perché la parola torni quindi alla Commissione, che adotterà la decisione finale sull’erogazione del contributo finanziario, secondo la procedura d’esame, attraverso un comitato.
Con l’adozione della decisione finale della Commissione avverrà l’erogazione del pagamento all’Italia.
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