
L’accordo che hanno raggiunto i ministri degli Esteri dell’Unione europea prevede una maggiore complessità nell’ottenere il lasciapassare. Mosca ha replicato: “L’Europa si spara ancora sui piedi”
Alla fine Bruxelles evita di bandire i visti ai turisti russi e opta per una sospensione delle facilitazioni, cioè ha preferito rendere più complicate e più lunghe le procedure, concedendo di conseguenza, meno titoli di viaggio a chi arriva da Mosca.
Questo è l’accordo che hanno raggiunto i ministri degli Esteri dell’Unione europea dopo un lungo dibattito che vedeva contrapposti i Paesi baltici e scandinavi, che avrebbero voluto una chiusura totale nei confronti dei turisti russi, a Paesi come Germania e Francia che invece vorrebbero mantenere i rapporti con la società civile russa.
«Dalla metà di luglio abbiamo assistito a un aumento sostanziale degli attraversamenti di frontiera dalla Russia ai vicini Stati Ue. Ciò è diventato un rischio per la sicurezza di questi Stati limitrofi. Inoltre, abbiamo visto molti russi viaggiare per svago e shopping, come se in Ucraina non fosse in corso una guerra», ha spiegato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio informale a Praga.
«Gli Stati europei hanno ritenuto che non siamo al ‘business as usual’. Non può essere ‘business as usual’. Voglio ricordarvi che ci sono già dei divieti per individui specifici che sostengono il regime di Putin ma riteniamo che si debba fare di più – ha evidenziato – Pertanto, abbiamo abbiamo convenuto che qualcosa deve essere fatto». E il qualcosa è la sospensione totale dell’accordo di facilitazione del visto tra l’Unione europea e la Russia.
Mosca ha replicato che la decisione dell’Unione europea di sospendere il regime dei visti agevolati con la Russia non rimarrà senza conseguenze e ha fatto sapere che in risposta la Russia adotterà misure sia simmetriche che asimmetriche, che Bruxelles non si aspetta. L’avvertimento è arrivato dal viceministro degli Esteri russo, Aleksandr Grushko, secondo il quale se la Ue andrà avanti con la sospensione dell’accordo di facilitazione dei visti si “sparerà sui piedi” ancora una volta.
«Decideremo noi stessi se le misure saranno simmetriche, asimmetriche o altro che l’Ue non si aspetta. Se Bruxelles decidesse di spararsi ancora ai piedi è una sua scelta», ha detto Grushko citato da Ria Novosti.