In una giornata con le strategie per l’emergenza energetica in primo piano, il petrolio riprende quota mentre il gas è in lieve discesa
Piazza Affari, al termine di un pomeriggio all’insegna della volatilità, archivia la seduta con l’Ftse Mib invariato a 21.480 punti. Il Cac 40 di Parigi termina la seduta con un progresso dello 0,19% a 6.104,61 punti, il Dax 30 di Francoforte guadagna lo 0,85% a 12.869,17 punti e l’Ftse 100 di Londra sale dello 0,21% a 7.302,48.
Seduta, quindi, all’insegna dell’incertezza per le Borse europee, che chiudono contrastate dopo aver toccato i minimi sulla scia di Wall Street e con la crisi energetica sempre in focus. A pesare sulla Borsa Usa, l’indicatore forte e solido sull’andamento del settore dei servizi che ha rafforzato le attese per una Fed aggressiva nella prossima riunione.
Intanto, il mercato aspetta la Bce di giovedì: è atteso un aumento dei tassi di 75 punti base, ma gli operatori cercheranno soprattutto di valutare dalle parole di Christine Lagarde il grado di preoccupazione dell’Europa per la dinamica inflattiva, in un contesto in cui i dati macro segnalano comunque un forte rallentamento della crescita nei prossimi mesi.
Finale di seduta leggermente negativo per i titoli di Stato italiani e dell’eurozona, che nel pomeriggio hanno assistito a indebolimenti generalizzati. I Btp decennali hanno concluso la seduta con rendimenti al 3,95%, in marginale aumento secondo Mts. Lo spread, il differenziale rispetto ai tassi dei Bund tedeschi equivalenti (1,60%) si attesta a 234 punti base.
Inversione di rotta per le quotazioni dei contratti petroliferi, che scambiano al rialzo. Il Brent guadagna l’1,1% a 94,04 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate l’1,07% a 87,8 dollari.
Sostanzialmente stabile, ma sempre in lieve discesa nella giornata di oggi, il prezzo del gas all’hub di riferimento olandese di Amsterdam. La quotazione al Ttf è in calo dell’11,36% in questo momento rispetto alla chiusura di ieri, attestandosi a 218 euro al megawattora.
Nel listino milanese, sul podio Pirelli +2,68%, Nexi +2,18% e Saipem +1,99%; dietro la lavagna Hera -4,86%, Tenaris -3,68% ed Eni -2,83%, dopo la correzione al ribasso del prezzo del greggio.