Il dossier, ha riferito il Comitato, è stato “ben accolto” dal Bie, al quale sono giunte le candidature anche di Riad (Arabia Saudita), Odessa (Ucraina) e Busan (Corea Sud)
Il Comitato promotore di Expo Roma 2030 ha consegnato oggi a Parigi al Segretario generale del Bie (Bureau International des Expositions), Dimitri Kerkentzes, il dossier di candidatura di Roma per l’Expo del 2030.
A presentare il documento, ed illustrarlo successivamente ai giornalisti, il presidente del Comitato, Giampiero Massolo, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e – in rappresentanza del governo – il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano.
Il dossier, ha riferito il Comitato, è stato “ben accolto” dal Bie, al quale sono giunte le candidature anche di Riad (Arabia Saudita), Odessa (Ucraina) e Busan (Corea Sud).
Ad accompagnare il corposo dossier, 618 pagine, una lettera al Bie del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che sottolinea come la proposta di Roma metta in campo nuove modalitaà attraverso cui vivere i territori alla luce delle sfide nel nostro tempo.
“Persone e territori: rigenerazione, inclusione e innovazione” il tema scelto per la rassegna.
Le regole del Bie non permettono che il dossier venga ancora reso noto nella sua interezza. Il documento è stato redatto da un team di docenti e professionisti internazionali – tra cui Ian Philion, Richard Burdett, Carlo Ratti, Italo Rota, Michele Costabile, Christian Iaione e Alessandro Mancini, sotto la guida dell’architetto Matteo Gatto.
Expo 2030 punta a rigenerare l’area di Tor Vergata, con la rinascita delle Vele della ex Città dello Sport, iniziate nel 2007 per i Mondiali di Nuoto del 2009 e mai completate. Attorno dovrebbero sorgere i padiglioni tematici.
Non solo. La sfida di Expo 2030 Roma è quella della rigenerazione urbana in una città piena di ferite urbanistiche. Il progetto prevede padiglioni tematici permanenti, ognuno dedicato ad ogni aspetto del tema portante persone e territori.
I padiglioni non saranno dislocati solo a Tor Vergata, ma funzioneranno anche da collegamento tra l’Expo e il resto della città. L’idea progettuale prevede il padiglione Teaser ai Fori Imperiali, compiendo un atto di rigenerazione urbana in pieno centro, che fungerà da portale per la manifestazione. Mentre il Padiglione All together/Alt together, presso le Vele di Calatrava, sarà composto da due grandi arene che raccoglieranno i sogni e le future aspirazioni di 8 miliardi di persone, mettendole a confronto su possibili scenari e soluzioni. Mentre il padiglione Roomscape – 100 stanze per 10,000 anni di storia – raccontera’ la storia dell’umanita’ e dell’interazione fra persone e territori.
Per Expo 2030 Roma il Comitato promotore stima la partecipazione di circa 150 nazioni diverse, più una trentina tra organizzazioni locali/ internazionali e partner aziendali.
L’obiettivo è quello di ospitare più di 30 milioni di presenze all’Expo, con una media giornaliera stimata di 165,000 persone. Ora il Bie analizzerà i singoli dossier e poi procederà alle ispezioni nelle location indicate dalle città candidate.
Nel frattempo ogni città lavorerà alla ricerca di alleanze per sostenere la sua corsa. Poi la decisione finale sulla sede di Expo 2030 arriverà con il voto del Bureau tra novembre e dicembre 2023.