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Economia

Il giorno della Bce: cosa influisce sulla decisione sui tassi

Giulia Guidi
7 Settembre 2022
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La riunione del Consiglio direttivo, dove siedono tutti i governatori di banche centrali dell’eurozona, si terrà in mattinata Fari puntati sulla Banca centrale europea domani, che con ogni probabilità reagirà […]

La riunione del Consiglio direttivo, dove siedono tutti i governatori di banche centrali dell’eurozona, si terrà in mattinata

Fari puntati sulla Banca centrale europea domani, che con ogni probabilità reagirà ai nuovi massimi dell’inflazione – ad agosto ha superato il 9% nell’area euro – con un ulteriore corposo rialzo sui tassi di interesse. Potrebbe anche spingersi a “allungare il passo” in linea con le mosse della Federal Reserve statunitense: un aumento da 0,75 punti percentuali (75 punti base).

Ma circolano diverse ipotesi e resta anche quella di un aumento da 50 punti base. Una ulteriore possibilità è che allarghi il “corridoio dei tassi”, operando rialzi differenziati tra il riferimento principale (attualmente allo 0,50%), le operazioni marginali (0,75%) e il tasso sui depositi (che a giugno è stato portato a zero con un rialzo in blocco da 50 punti base).

Sebbene si moltiplichino i segali di rallentamento dell’economia, ad oggi la crescita dell’area euro è proseguita e anche in modo più solido del previsto. Eurostat ha appena rivisto al rialzo allo 0,8% la stima sulla crescita del Pil del secondo trimestre. E intanto l’euro che continua a perdere terreno sul dollaro aggiunge pressioni sull’istituzione monetaria. Dopo alcuni tentativi mattutini di recupero, l’euro è tornato a indebolirsi a 0,989 dollari nel pomeriggio.

Il tutto alla vigilia di un autunno/inverno che si preannuncia non facile sul versante prezzi, innanzitutto per la crisi energetica in cui l’Europa è piombata a seguito delle sanzioni contro la Russia per la guerra con l’Ucraina.

La riunione del Consiglio direttivo, dove siedono tutti i governatori di banche centrali dell’eurozona, si terrà in mattinata. Solitamente è preceduta da una cena informale preparatoria.

Alle 14 e 15 di domani (nuovo orario) verranno comunicate le decisioni di politica monetaria, mezz’ora dopo la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. E’ rimasta silenziosa insolitamente a lungo durante la pausa estiva, lasciando spazio agli altri esponenti del Comitato esecutivo in queste settimane. Soprattutto ha demandato alla tedesca Isabel Schnabel l’intervento al tradizionale simposio estivo della Federal Reserve a Jackson Hole, dove ha rimarcato la necessità di agire rapidamente e in modo risoluto contro l’alta inflazione.

Allo stesso evento il presidente della Fed, Jay Powell ha tenuto un discorso inusualmente breve in cui ha ribadito la determinazione della Banca centrale Usa ad agire energicamente per riportare l’inflazione sotto controllo. Questo con ogni probabilità potrebbe implicare un rialzo da altri 75 punti base sul dollaro alla riunione del 20 e 21 settembre del Fomc.

Ed è con un occhio puntato anche su questa manovra parallela che si ritroveranno a discutere i banchieri centrali dell’eurozona, tenuto anche conto delle implicazioni che i tassi hanno sull’euro-dollaro e che il cambio valutario stesso ha sull’inflazione importata.

A giugno la Bce aveva in parte sospeso le attese, andando contro le sue stesse precedenti indicazioni, alzando i tassi di 50 punti base invece che di 25. In quell’occasione la presidente aveva detto e ripetuto che la mossa consentiva di lasciare la porta aperta a un rialzo più mite a settembre.

Ma poi i dati di agosto dell‘inflazione nell’eurozona, al 9,1% ad agosto, hanno creato ulteriori elementi che riaccendono le spinte per una nuova mossa energica. Tanto più che la disoccupazione ha continuato a calare, segnando un minimo record del 6,6%.

Un altro elemento sotto esame del Consiglio è il controverso aspetto del trattamento di alcuni maxi rifinanziamenti erogati dalla Bce alle banche nei mesi di crisi causata da lockdonw e misure anti Covid.

Vengono retribuiti a condizioni particolarmente agevolate che ora contrastano in modo stridente con le condizioni sempre meno morbide che si stanno imponendo a imprese e famiglie, passando proprio dalle banche.

E poi verranno pubblicate le nuove previsioni economiche. Sono soprattutto quelle sul caro vita ad essere sotto i riflettori: 6,8% per la media di quest’anno, 3,5% sul prossimo e 2,1% sul 2024. Sulla crescita dell’eurozona lo scorso giugno i tecnici della Bce stimavano 2,8% quest’anno e 2,1% sia su 2023 che su 2024.

  • bce
  • tassi di interesse

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