Le truppe ucraine riconquistano la regione di Kharkiv e ora avanzano verso le repubbliche filorusse
La controffensiva ucraina, che in queste ore è riuscita a riconquistare un territorio di duemila chilometri quadrati, costringe le truppe di Mosca nella regione di Kharkiv a ritirarsi da 30 insediamenti, compresa la città di Izyum, punto strategico di crocevia con le repubbliche separatiste orientali.
Proprio la pressione sul fronte orientale starebbe facendo tremare le postazioni filorusse al confine. Secondo alcune indiscrezioni non ancora confermate, le truppe di Kiev si sarebbero spinte alle porte di Donetsk, facendo ingresso nell’aeroporto della Capitale dell’autoproclamata repubblica popolare. Altre voci, riferiscono che il leader Denis Pushilin avrebbe lasciato la città e starebbe rassegnando le dimissioni.
La situazione sembra ribaltarsi anche nel Donbass e, stando ad alcune fonti ucraine, anche nel Lugansk, verso Lysychansk.
Nel frattempo, i russi mettono definitivamente il cappello sulla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia dove oggi è stato spento il sesto e ultimo reattore rimasto attivo. Lo ha annunciato l’agenzia nucleare statale Energoatom riferendo che l’impianto non produce più elettricità e che “sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo“.