
Un dipendente ha venduto sui mercati, in due tempi, energia elettrica che non aveva, e che quindi ha dovuto riacquistare a caro prezzo
Per un “malfunzionamento”, probabilmente causato da un errore umano, Electricité de Strasbourg, una filiale di Electricité de France (EDF), ha perso circa 60 milioni di euro la scorsa settimana in una vendita “errata” di enormi quantità di elettricità sul mercato.
In pratica, un trader ha venduto sui mercati, in due tempi, energia elettrica che non aveva, e che quindi ha dovuto riacquistare a caro prezzo costringendo il gestore della rete elettrica a sollecitare d’urgenza i paesi vicini per evitare eventualmente dei tagli.
Il costo stimato dell’incidente da parte della società è stato di 60 milioni di euro (nel 2021, il suo risultato netto è stato di 66,7 milioni di euro). L’azienda ha dovuto riacquistare l’elettricità sul mercato all’ingrosso a più di 500 euro per MWh, prezzi molto alti, a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia.
Queste operazioni di riequilibrio e riaggiustamento dei volumi hanno evitato, secondo RTE, tensioni su una rete elettrica già indebolita, a causa dell’indisponibilità di oltre la metà del parco nucleare francese. E’S, che produce energia rinnovabile e fornisce elettricità a circa 560.000 abbonati a tariffa regolamentata, ha dichiarato che il malfunzionamento non avrà “alcuna conseguenza” per i suoi clienti, né sul contratto né sui prezzi. .