
La società milanese di risparmio gestito ha invitato, per bocca dell’ad Lovaglio, a investire nel titolo di Piazza del Campo
Mps sotto i riflettori a Piazza Affari, in vista dell’assemblea dei soci che giovedì a Siena darà il via libera al maxi-aumento di capitale da 2,5 miliardi, il cui lancio è previsto entro metà ottobre. Il titolo, più volte sospeso in asta di volatilità, è arrivato a segnare un massimo a 0,3688 euro, pari a un rialzo del 20%.
Sull’operazione di ricapitalizzazione – per cui secondo indiscrezioni Anima sarebbe disposta a investire fino a 250 milioni – è fiducioso il ceo Luigi Lovaglio, che guarda “con interesse” all’opzione di trattare con anchor investor. Mps, ha detto in un’intervista a MF, ha «un enorme potenziale e farà emergere in modo risolutivo il proprio valore, fondato su un modello di business a basso assorbimento di capitale e con fondamentali solidi».
«Ci sono – ha spiegato – almeno tre buone ragioni per crederci: l’eccellenza del network, con una forte presenza delle filiali su tutto il territorio, la qualità dei ricavi con un livello di commissioni superiore al margine di interesse e una best in class challenger bank, Widiba. Tutto nell’ambito di un piano industriale che prevede un utile ante imposte di 700 milioni al 2024, che incorpora solo in minima parte i benefici attesi dall’aumento dei tassi di interesse la cui evoluzione dovrebbe anche consentirci di assorbire gli effetti di scenari macro più complessi».
E a proposito di possibili aggregazioni, Lovaglio ha dichiarato: «Non mi sento certamente di escludere che possano affacciarsi soggetti interessati già durante l’aumento di capitale».
Intanto, il consigliere economico di Giorgia Meloni, Maurizio Leo, ha chiesto di rimandare a dopo il voto l’operazione. «Dobbiamo rimandare la decisione sull’aumento di capitale”, ha detto a Bloomberg. «È un momento difficile ed è meglio aspettare il nuovo governo».