
Bruxelles lavorerà per definire la costituzione di un Fondo per la sovranità europea. La presidente non ha fornito ulteriori precisazioni in merito
La presidente della Commissione Von der Leyen ha lanciato l’allarme sulla dipendenza dell’Europa dalle materie prime e in particolare dalle terre rare fornite da pochi produttori e in particolare dalla Cina. «Dobbiamo evitare di ritrovarci nuovamente in una situazione di dipendenza, come e avvenuto con il petrolio e il gas e qui entra in gioco la nostra politica commerciale», ha detto annunciando che Bruxelles lavorerà per definire la costituzione di un Fondo per la sovranità europea, senza però fornire ulteriori precisazioni in merito.
Che si parli di semiconduttori su misura per la realtà virtuale o di celle fotovoltaiche non fa differenza: l’accesso alle materie prime e decisivo per il successo della nostra transizione verso un’economia sostenibile e digitale.
«A breve il litio e le terre rare acquisiranno più importanza del petrolio e del gas e la sola domanda di terre rare sarà quintuplicata entro il 2030», ha spiegato Von der Leyen. Di qui l’importanza di ratificare gli accordi con il Cile, il Messico e la Nuova Zelanda, dei negoziati con partner importanti come l’Australia e l’India.
Attualmente la Cina controlla l’industria mondiale della trasformazione: quasi il 90% delle terre rare e il 60% del litio sono trasformati in Cina.
Bruxelles definirà progetti di intervento lungo tutta la catena di approvvigionamento, dall’estrazione alla raffinazione, dalla trasformazione al riciclaggio, con l’obiettivo di costituire riserve strategiche laddove l’approvvigionamento e a rischio.
A questo scopo sarà presentata una normativa europea sulle materie prime critiche. Dopo l’avvio dell’Alleanza delle batterie (a breve due terzi delle batterie di cui abbiamo bisogno saranno prodotte in Europa) e la già annunciata normativa europea sui semiconduttori (i lavori per il primo grande stabilimento di semiconduttori inizieranno nei prossimi mesi), «il successo di queste due iniziative va replicato».
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