
Il vice presidente della Banca centrale europea ha ribadito che l’azione contro l’inflazione continuerà
«All’attuale basso livello dei tassi di interesse, la politica monetaria è ancora accomodante, sostenendo così la domanda e, in ultima analisi, contribuendo anche alle pressioni sui prezzi. Con l’inflazione a livelli record, un orientamento di politica monetaria così accomodante non è più appropriato». Lo ha detto il vicepresidente della Bce Luis de Guindos partecipando a una conferenza a Lisbona.
«Qualcuno potrebbe chiedersi perchè la Bce stia normalizzando i suoi tassi di interesse a fronte di un rallentamento economico e di un’inflazione elevata che sono in gran parte guidati da uno shock dei costi di produzione – ha detto de Guindos -. È vero che non siamo in un classico episodio di surriscaldamento determinato dalla domanda e che l’energia rimane il motore dominante dell’aumento dell’inflazione e del rallentamento della crescita. Ma all’attuale basso livello dei tassi la politica monetaria è ancora accomodante».
«La Bce – ha aggiunto de Guindos – deve inoltre garantire che le aspettative di inflazione rimangano ben ancorate fino al superamento degli shock attuali, in modo da facilitare il ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo di medio termine. Le nostre future decisioni sui tassi ufficiali – ha sottolineato – continueranno a dipendere dai dati e seguiranno un approccio riunione per riunione».
«La principale risorsa di cui dispongono le banche centrali è la credibilità e questa risorsa diventa ancora più importante in tempi di elevata incertezza. L’attuale periodo di maggiore incertezza – ha detto de Guindos – è destinato a durare per un certo periodo di tempo rendendo il processo decisionale più complesso. La crescita della produzione sta rallentando notevolmente e dovrebbe ristagnare intorno alla fine dell’anno e rimanere bassa l’anno prossimo, a meno dell’1%, mentre i rischi al ribasso si sono intensificati. Ciò si contrappone a un peggioramento delle prospettive di inflazione con tassi di inflazione record che dovrebbero rimanere elevati, ben al di sopra del nostro obiettivo, con rischi principalmente al rialzo. In questo contesto difficile, la politica monetaria deve camminare su una linea sottile per essere corretta».
«La politica monetaria – ha concluso – deve essere incentrata sulla stabilità dei prezzi e sul raggiungimento del nostro obiettivo di inflazione a medio termine. In questo contesto, un’azione determinata è essenziale per mantenere ancorate le aspettative di inflazione, il che di per se’ contribuisce a garantire la stabilita’ dei prezzi ed evita effetti di secondo impatto sull’inflazione».