
A luglio i prezzi all’importazione crescono dello 0,9% su base mensile e del 20,6% su base annua. Nel trimestre maggio-luglio, rispetto al precedente, l’export cresce del 6,8%, l’import dell’8,8%
A luglio il disavanzo commerciale è pari a 361 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 8,575 miliardi di luglio 2021. Lo rileva l’Istat spiegando che il deficit energetico raggiunge gli 11,412 miliardi (era 3,815 miliardi un anno prima) ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici è elevato (11,051 miliardi) sebbene meno ampio rispetto a luglio 2021 (12.391 milioni).
Gli acquisti di prodotti energetici continuano a trainare la crescita dell’import. Il deficit energetico, sottolinea l’Istat, si amplia ulteriormente soprattutto a causa dei rialzi dei valori medi unitari all’import di gas ed energia elettrica.
A luglio 2022 i prezzi all’importazione crescono dello 0,9% su base mensile e del 20,6% su base annua (era +21,5% a giugno). Nel trimestre maggio-luglio, rispetto al precedente, l’export cresce del 6,8%, l’import dell’8,8%.
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+91,4%), prodotti petroliferi raffinati (+187,7%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+9,8%), sostanze e prodotti chimici (+22,2%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+9,7%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,9%).
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono: Belgio (+117,7%), Stati Uniti (+22,7%), Germania (+11,5%) e Francia (+10,8%). Si amplia la flessione dell’export verso la Russia (-36,4%) e diminuiscono anche le vendite verso Svizzera (-10,8%) e Giappone (-17,7%).
Nei primi sette mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+21,8%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+23,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+44,6%), prodotti petroliferi raffinati (+112,5%), sostanze e prodotti chimici (+27,9%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,5%).
Dopo la battuta d’arresto di giugno – sottolinea l’Istat – a luglio l’export segna un nuovo aumento su base mensile, spiegato per oltre la metà dall’incremento dei beni strumentali, dovuto anche alla vendita di mezzi di navigazione marittima.
Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale è molto positiva. Nei primi sette mesi del 2022, la forte crescita tendenziale dell’export italiano è in gran parte dovuta ai valori medi unitari (+20,6%) mentre i volumi crescono a un ritmo modesto (+0,9%).