
Il nuovo monarca del Regno Unito dovrà gestire un’importante eredità materna, non solo spirituale
Alla morte della regina d’Inghilterra, Elisabetta II, il primogenito Carlo è stato proclamato re. Insieme al titolo il monarca si trova a gestire anche la cospicua eredità della corona. Dalla regina ha ereditato 42 miliardi di dollari detenuti in trust per conto del regno e 500 milioni di dollari tra castelli, collezioni d’arte e un allevamento di cavalli.
Come quello di Filippo, il marito della regina, anche il testamento della monarca con ogni probabilità sarà secretato per almeno 90 anni, ma i possedimenti privati della regina sono già passati in mano a Carlo: il castello di Balmoral e Sandringham (che ospita l’allevamento di cavalli). A Carlo III andrebbero anche la collezione privata di gioielli, opere d’arte, francobolli rari ed eventuali investimenti personali, per un totale di circa 500 milioni di dollari.
Carlo, inoltre, ha una propria dotazione regale. La maggior parte degli introiti prima di essere monarca derivavano dalle entrate annuali ricevute dal Ducato di Cornovaglia (solo quest’anno 27 milioni di dollari). Carlo è inoltre da sempre legato alle tematiche ambientali ed è stato proprietario (adesso passerà al figlio William) del più grande marchio di alimenti biologici del Regno Unito, la Charitable Foundation.
In quanto re Carlo assume la proprietà di istituzioni che gestiscono circa 42 miliardi di dollari, tra cui i palazzi reali (quali Buckingham Palace, il Castello di Windsor e la Torre di Londra) e i gioielli della corona. Non sono beni detenuti direttamente dal monarca, ma sono di proprietà del sovrano “in diritto della Corona” per la durata del suo regno.