
Chiusura in forte ribasso per le principali borse europee: Milano perde l’1,64% con il Ftse Mib a 21.777. Francoforte segna -1,03%, Parigi -1,35%. Chiude in negativo anche Londa a -0,64%.
Nel mentre, Wall Street procede negativa. Il Dow Jones perde l’1,10% a 30.677,15 punti, il Nasdaq cede lo 0,68% a 11.458,93 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreni lo 0,99% a 3.860,80 punti.
L’attesa della nuova stretta di politica monetaria della Federal Reserve, che con ogni probabilità mercoledì riporterà i tassi di interesse americani a livelli mai visti dai tempi della crisi finanziaria del 2008, ha messo sotto pressione le Borse europee , che hanno vissuto una vigilia nel segno delle vendite. A penalizzare i listini è anche la prospettiva di un’escalation della situazione in Russia, dopo l’indizione di referendum per l’annessione di alcuni territori ucraini occupati da Mosca e il possibile annuncio di forme di mobilitazione generale da parte del presidente Vladimir Putin.
Il prezzo dei futures del gas è in ulteriore rialzo sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. La quotazione attuale è di 191 euro al megawattora, in rialzo del 4,69% sulla chiusura di ieri.
I prezzi del petrolio continuano a cedere sui timori di recessione e, a chiusura in Europa, il Brent è sceso sotto la soglia dei 90 dollari: entrambi i barili di riferimento perdono oltre il 2%. Quello del mare del Nord lascia sul terreno il 2,25% a 89,93 dollari mentre il barile americano passa di mano a 83,58 dollari, a -2,51%.
Nel listino milanese scivola Banca Generali -5,25%, dopo l’accordo tombale siglato dalla società con l’Agenzia delle Entrate: saranno pagati circa 46 milioni di euro per chiudere la vertenza sul transfer pricing. Giù anche il resto del risparmio gestito con Finecobank -4,01% e Banca Mediolanum -3,98%. Si è spento l’entusiasmo iniziale su Unicredit -1,14% dopo l’interesse per acquisizioni in Germania.
Bene Eni -0,57%, tra i migliori Moncler +0,81%, tiene anche Nexi +1,60% che la prossima settimana presenterà il piano industriale.