
Oggi si conclude la due giorni di politica monetaria della Federal Reserve, che dovrebbe annunciare il terzo rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base
Apertura in rosso per le Borse europee. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib avvia le contrattazioni a 21.638 punti (-0,62%), poco distante da Parigi che cede lo 0,79% e Francoforte, in calo dello 0,84%. Più debole Londra, che arretra dello 0,10%.
Si prospetta una giornata tesa per i mercati in attesa del verdetto della Fed. Le Borse asiatiche hanno tutte andamento fortemente negativo e i future in Europa e negli Stati Uniti sono deboli.
Oggi si conclude la due giorni di politica monetaria della Federal Reserve, che dovrebbe annunciare il terzo rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base per domare l’inflazione che negli Usa viaggia sui massimi da quarant’anni. Crescono inoltre i timori che la Fed alzi i tassi troppo rapidamente. C’è attesa anche per le nuove previsioni al 2025 che verranno pubblicate stasera dall’istituto, e dalle quali gli investitori si aspettano di capire quale sarà l’impatto sull’economia a stelle e strisce.
Occhi puntanti anche sulla Bank of England che ha rinviato la decisione sui tassi a domani, in segno di cordoglio e rispetto per la morte di Elisabetta II. Da attese l’istituto centrale britannico dovrebbe alzare i tassi di 50 punti base ma potrebbe segnalare anche ulteriori misure restrittive.
E sempre domani la Banca del Giappone dovrebbe confermare l’attuale approccio ultra-accomodante, anche se da luglio l’istituto non parla più di inflazione alta “temporanea”, possibile segnale di cambiamenti alla politica monetaria giapponese prima del previsto. I prezzi al consumo ad agosto hanno toccato il livello più alto da quasi otto anni.
Nel valutario, euro in lieve flessione dei confronti del biglietto verde che si rafforza su tutte le valute in vista della decisione della Federal Reserve. La moneta unica europea viene indicata a 0,9964 dollari (-0,04%).
Gli energetici: prezzi del petrolio in rialzo sui mercati asiatici. Il Brent guadagna 25 centesimi a 90,87 dollari al barile (+0,28%) mentre il Wti sale dei 18 centesimi a 84,11 dollari al barile (+0,20%). Su anche il prezzo del gas, a 206 euro al megawattora in apertura all’hub di riferimento olandese di Amsterdam. La quotazione al Ttf registra un rialzo del 6%.
Sul listino milanese, a parte i soliti noti, in evidenza Iveco, che ha firmato un memorandum of understanding con Petit Forestier per la fornitura di 2000 furgoni elettrici eDaily; Ovs, che ha chiuso il primo semestre con un utile netto rettificato di 31,9 milioni di euro dai i 13 milioni di un anno prima; Esprinet, che attraverso la controllata 4 Side, ha lanciato un’Opa su Cellularline.
Con un’agenda macro scarna, in attesa venerdì dei Pmi, oggi l’attenzione si concentrerà sui dati sulle vendite di case esistenti ad agosto negli Stati Uniti e sulle scorte settimanali di prodotti petroliferi Eia.
Ad alimentare i timori di recessione anche alcuni dati economici non confortanti: il rapporto del Dipartimento del Commercio ha rilevato che i permessi di costruzione di edifici residenziali – tra gli indicatori immobiliari più rilevanti – sono scivolati del 10% a 1,517 milioni di unità, il livello più basso dal giugno 2020.
Sempre sotto la lente la situazione in Ucraina. I filorussi nelle province di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia hanno annunciato un referendum sull’adesione alla Russia tra il 23 e il 27 settembre. In mattinata, l’intervento del presidente russo, Vladimir Putin.