
Farinetti jr spiega il nuovo assetto del colosso della vendita al dettaglio delle eccellenze enogastronomiche tricolori
«Noi e Investindustrial abbiamo uno spirito e un Dna simili, con le radici in Italia e l’obiettivo di espanderci all’estero». Così in un’intervista a La Stampa Nicola Farinetti, figlio del fondatore, Oscar, il giorno dopo l’operazione che ha stravolto l’assetto societario di Eataly: il fondo di Andrea Bonomi sale al 52%, la famiglia piemontese, con uno zoccolo duro di soci ormai storici, resta nel capitale, seppur in minoranza.
Farinetti jr, classe 1984, ha guidato l’azienda negli ultimi anni come amministratore delegato: ora lascia lo spazio a un nuovo top manager che sarà annunciato nei prossimi giorni e diventa presidente. Secondo Farinetti non si tratta di un passo indietro, bensì di una sorta di “evoluzione naturale”, nata dopo qualche pranzo a New York.
L’aumento di capitale da 200 milioni di euro serve innanzitutto ad acquistare il restante 40% dei business di Eataly negli Stati Uniti, ha spiegato il neo presidente, annunciano un piano di sviluppo ben delineato, soprattutto nel Nord America.
Escluso un ridimensionamento in Italia ma, precisa Farinetti jr, «in questo momento è più facile muoversi negli Stati Uniti».