
Le ore dedicate allo smart working sono aumentate per tre persone su 10. Parallelamente il 36% delle persone afferma di avere più tempo per famiglia e amici
Lo smart working è sempre meno emergenziale e sempre più strutturale nelle aziende italiane, che sono passate dal mezzo milione di lavoratori da remoto del 2019 agli oltre cinque milioni del 2021.
Da una ricerca di NFON incentrata sul benessere nel lavoro da casa in 6 Paesi europei emergono due dati apparentemente contrastanti: da un lato si lavora di più rispetto a prima, dunque con un carico maggiore di stress, dall’altro si ha più tempo libero a disposizione.
Stando all’indagine statistica, il carico di lavoro è aumentato per quasi tre lavoratori su 10 mentre le ore dedicate al lavoro sono aumentate per un lavoratore su quattro.
Se però da un lato aumenta il lavoro, dall’altro il 36% degli intervistati dichiara di avere più tempo da dedicare a famiglia e amici; uno su tre afferma di avere più tempo per lo sport.
Un paradosso che si spiega con il tempo risparmiato per i lunghi spostamenti fra casa e lavoro ma anche con una programmazione più flessibile degli orari nell’arco della giornata. Contribuiscono a questo anche la sempre maggior diffusione nelle aziende di orari di lavoro personalizzati e alfabetizzazione digitale.